Giorgi e la sua passione per le bocce paralimpiche: “Il mondo ideale per sentirsi atleti”
Una grande passione sportiva, due sport praticati e la presidenza di una società, l’ASCIP (Associazione Sportiva Culturale Italiana Paraplegici) di Ostia. Gino Giorgi, classe 1959, è dirigente e atleta paralimpico di lungo corso.
“Gioco a bocce in carrozzina, faccio parte della Commissione Paralimpica della FIB e sono istruttore tecnico della Fitarco – ha affermato Gino Giorgi – Una vita dedicata allo sport e, oggi, l’impegno anche per la Federazione Italiana Bocce”.
L’ASCIP, fondata nel 1975, è una società capitolina che, nel settore degli handicap fisici, pratica lo sport delle bocce, il tiro con l’arco e il calcio balilla; mentre, nell’ambito della disabilità intellettivo-relazionale (DIR) si dedica alle bocce e all’atletica leggera.
“Con l’ASCIP, da anni, promuoviamo lo sport per persone con disabilità – le parole del presidente Giorgi – Le bocce sono una bella realtà del nostro club. Io, personalmente, all’ultimo campionato italiano di bocce paralimpiche, nell’Individuale Sitting, in forza alla De Sanctis di Roma, sono arrivato al sesto posto”.
“Dopo l’esperienza con la società attiva presso il Centro Tecnico Federale sono tornato nel team ostiense per tornare a fare il presidente in un momento difficile per l’ASCIP – ha spiegato Gino Giorgi – Io nutro una grande passione per lo sport in generale, sia come atleta che come dirigente. Nel 1984 sono diventato un arciere, sport del quale sono istruttore tecnico, poi un bocciofilo”.
“Ci alleniamo alla Pinetina di Ostia – il racconto di Giorgi – Ho trovato nelle bocce il mondo ideale per poter continuare a gareggiare e sentirmi atleta”.
“Per me, tra le altre cose, è un motivo di orgoglio far parte della Commissione Paralimpica, presieduta da Vincenzo Santucci, perché ho la responsabilità di contribuire a organizzare eventi per i disabili intellettivo-relazionali – ha concluso Gino Giorgi – Cercherò di dare il mio contributo per dare un impulso ancor maggiore alla già intensa paralimpica dello sport delle bocce, perché per una persona con disabilità è di estrema importanza avere l’opportunità di dedicarsi a una disciplina sportiva, a maggior ragione se ci si pone l’obiettivo di essere un atleta a tuttotondo”.