Replica del Presidente De Sanctis all'editoriale Libero
In relazione all'editoriale Libero del 14/03/2021 di seguito la replica del presidente Marco Giunio De Sanctis:
Egregio Direttore,
nel leggere il suo editoriale del 14 marzo 2021 sull’attuale situazione politica del PD, definito più “sgangherato di una bocciofila”, non posso esimermi dal formulare in merito una vibrata protesta per tutto ciò che hanno da sempre rappresentato le bocciofile in Italia, soprattutto nel dopoguerra, nonché per l’uso inadeguato di talune espressioni da troppo tempo riferite al movimento popolare, genuino e ricco di valori che ho l’onore di presiedere. Ho sempre apprezzato il suo modo estremamente schietto e deciso di esprimere pensieri e opinioni, modo che contraddistingue anche il mio operato, ma in questo caso contesto fortemente l’accostamento infelice dell’immagine attuale del PD alle bocciofile.
Definire sgangherati i nostri circoli sportivi, tra i più importanti centri di aggregazione, inclusione, socialità per tutte le fasce d’età, donne, uomini e disabili, del nostro paese, è oltremodo offensivo per tutti quei volontari che ogni giorno, in ogni angolo del territorio italiano, profondono sacrifici ed energie per garantire l’attività quotidiana delle bocciofile, che hanno contribuito enormemente alla formazione psico-fisica di tanta gente, dai più giovani di periferia, sottratti alle cattive compagnie, agli anziani, sottratti alla solitudine, ai disabili, sottratti all’emarginazione, offrendo loro benessere ed una ragione di vita in più.
Non è la prima volta che la nostra disciplina, antica, popolare e pregna di tradizioni è oggetto di luoghi comuni erronei e accezioni distorte, ( puoi giocare solo a bocce, gioco per anziani, sport da osteria etc…), pertanto La invito a rettificare quanto da Lei indebitamente affermato, invitando le massime autorità sportive a vigilare quanto più possibile affinché il gioco delle bocce, che unicamente per gli incompetenti è un gioco per soli anziani - visto che centrare un bersaglio al volo a distanza di 25-26 metri e talvolta di seguito, richiede un’elevata preparazione atletico-agonistica - venga da tutti considerato per ciò che realmente è, quanto alla sua innegabile e rilevante funzione sociale, inclusiva, promozionale e agonistica.
La nostra disciplina praticata da tutti, anche se non inserita nel programma dei Giochi Olimpici, che per numeri, tradizione, spettacolarità meriterebbe, ma solo in quello dei Giochi Paralimpici, esige lo stesso rispetto e la piena dignità degli altri sport più o meno noti.
Marco Giunio De Sanctis