Campionati Italiani Assoluti unificati di Bergamo, la voce dei protagonisti
L'immagine di Gianluca Formicone che ancora sa emozionarsi per la conquista di un titolo tricolore, nonostante le innumerevoli vittorie ottenute nel corso di una lunga e meravigliosa carriera sportiva, è assai significativa di quanto fosse importante per il campione teramano indossare di nuovo la maglia di campione italiano nella specialità più prestigiosa: l'Individuale.
"Ci tenevo davvero in modo particolare", confessa l'atleta abruzzese. "Innanzitutto" - aggiunge - "perché gli Assoluti si disputavano a Bergamo, cioè davanti ai miei più cari amici. Fra poco più di un mese, inoltre, cambierò casacca e quindi i Campionati rappresentavano un'occasione per chiudere al meglio il mio rapporto con la società Vip Credaro. E poi, desideravo prendermi una rivincita dopo che Giuliano Di Nicola - avversario leale e amico sincero nonché mio corregionale - mi aveva sconfitto in finale al Master dei Campioni in quel di Nola. Fra noi c'è molto rispetto e lo si può notare in campo. La partita è stata molto bella e credo che gli appassionati di bocce in questa occasione si siano divertiti."
Una gioia immensa anche quella provata dal 34enne Boris Cassarino e dal 44enne Matteo Angrilli, al loro primo titolo italiano. Originari entrambi della provincia di Ascoli Piceno, da un paio d'anni vestono i colori della società Castelfidardo (AN).
"Già in passato ci ero arrivato vicino", sottolinea Angrilli. "Per tre volte, infatti, mi era capitato di perdere la finale degli Assoluti. Quest'anno, per fortuna, sono riuscito a indossare la maglia tricolore, grazie a una buona prestazione e alla grinta del mio socio. Peccato che le nostre strade fra poco si dividano: io andrò a giocare con la Moscianese, nel campionato di massima serie, mentre Boris si trasferirà alla Pinetese, in A2. Possiamo dire, però, che abbiamo chiuso in bellezza questa nostra esperienza."
Entusiasmo alle stelle pure per il 25enne Sebastiano Invernizzi, originario di Urgnano, anche lui alla prima vittoria tricolore, conquistata nella specialità Terna con Adelio Aglani e Claudio Pirotta (Vip Credaro - BG).
"Sono felicissimo", ribadisce lo stesso Invernizzi. "Per me, in passato, era stato bello primeggiare nel campionato di serie A con la MP Filtri Caccialanza; tuttavia non avevo vissuto quegli scudetti da protagonista, per ovvie ragioni. A Bergamo, invece, la soddisfazione è stata enorme. Siamo riusciti a prevalere al termine di una finalissima combattuta ed equilibrata, nel corso della quale i nostri avversari hanno anche avuto la possibilità di chiudere l'incontro. Per fortuna, siamo riusciti a vincere e così a scaricare la tensione che ci ha attanagliato impedendoci di esprimere al meglio le nostre qualità. In ogni caso, ho sempre sognato di vincere i Campionati Italiani; adesso il sogno si è realizzato. Spero che per me si tratti solo di un punto di partenza per un percorso sportivo ricco di successi."
18 anni e le stigmate del campione. Per la serie “ è già famoso”, Matteo Golfetto, teen ager rampante del barnum boccistico del Volo, uscito dal conservatorio della valdostana Bassa Valle, ha aggiunto il nono titolo italiano ad un ruolino di marcia che è già un certificato di garanzia. Reduce dal mondiale giovanile di Montbrison, dove si è fregiato di due medaglie di bronzo (staffetta e progressivo), ha messo le mani sull'oro del tiro progressivo, specialità che lo scorso anno gli regalò anche il record mondiale. “ Davvero una bella manifestazione – ha commentato Matteo - , ben organizzata, e interessante il fatto di vedere coinvolte le tre specialità insieme. Sotto il profilo tecnico personale, non mi sono presentato al top della forma. Un po' per le scorie del mondiale, un po' per impegni scolastici, nei due turni di qualifica non ho reso come avrei dovuto. I punteggi di 37 e 35 sono eloquenti in merito. In finale , contro il mio socio di staffetta al mondiale, Diego Verganti, ho trovato la giusta concentrazione. E' stata una sfida combattuta. Siamo partiti in equilibrio, e col passare dei minuti ho recuperato nella precisione, rispetto a lui che pur tirandone un paio di più ha chiuso a 37, contro le mie 40”.
Anche il campione di tiro progressivo dei senior, Stefano Pegoraro, classe 1990, veneto di Conegliano, tesserato per la Marenese, ha dovuto fare i conti con i postumi del mondiale e le difficoltà di un allenamento non costante derivante dal periodo di fine stagione. Lui stesso ammette :” Mi sono presentato, dopo le due medaglie d'argento della rassegna iridata di Mersin, mentalmente non carico al punto giusto. Quando spendi molto sotto il profilo della concentrazione, diventa difficile rientrare subito in condizione idonea per un altro impegno importante. Nelle due prove della fase di qualificazione ho cercato di dare il meglio per arrivare alla finale. Ci sono riuscito con due score da 42 e 44 su 49. Anche nella sfida conclusiva contro Micheletti, nonostante un po' di stanchezza, più mentale che fisica, sono riuscito a battermi con determinazione. Sono comunque soddisfatto per aver conquistato il mio primo titolo italiano assoluto con i senior “. Fino a ieri il palmares di Pegoraro vantava un titolo nel progressivo Under 18, oltre a tre bronzi, ma soprattutto un record del mondo ottenuto lo scorso anno, con 51 su 51.
Con il tiro di precisione della petanque, Saverio Amormino, venticinquenne di Testico, paesino nell'estremo lembo ponentino della provincia di Savona, scudettato con l'imperiese San Giacomo, aveva già dato dimostrazione di grandi prove di carattere ed algida determinazione, arrivando a cogliere l'argento nell'Europeo 2014 e appresso l'oro nella precisione per Under 23. Questo titolo italiano assoluto, seppur di valore inferiore a quello continentale, gli mancava e se lo coccola perchè è il primo della specialità. Per l'eclettico atleta ligure :” Si è trattato di una bellissima manifestazione, che ha permesso a buona parte del pubblico di vedere per la prima volta le caratteristiche delle tre specialità. Per apprezzarle ulteriormente, si potrebbe fare delle pause per consentire agli appassionati di una specialità di presenziare ad un'altra. Quanto alla mia prova, sono riuscito a qualificarmi con due turni da 36 e 33 e accedere alla semifinale. Dove ho trovato Andrea Chiapello, per una finale anticipata. Visto che godevamo entrambi dei favori del pronostico. Si è trattato di una bella sfida. Io sono sempre rimasto avanti, lui ha perso qualche punto, ed io ho chiuso con il risultato già acquisito in anticipo per 45 a 37. Diversa la finale contro Galanti. Dopo il 12-11 la sfida si è indirizzata sui miei binari e l'ho chiusa senza dover tirare sugli ultimi pallini “.