Scomparsa Bruno Pizzul, il cordoglio del presidente De Sanctis e della FIB

Mondo del giornalismo e dello sport in lutto per la morte di Bruno Pizzul, la voce del grande calcio che ha emozionato intere generazioni. E’ mancato ieri all’ospedale di Gorizia, a pochi giorni dal suo 87° compleanno. Professionista di grande spessore, appassionato e vicino anche al mondo delle bocce, amante della specialità volo, essendo nato nei suoi territori. Negli anni ha prestato la sua voce inconfondibile per commentare diverse gare della Federazione trasmesse sui canali della Rai, ricordiamo il Mondiale di Raffa del 2010 o il Pallino d’Oro di Budrione negli anni ’90.
"Va via un grande professionista - il cordoglio del presidente De Sanctis - In più occasioni aveva raccontato il nostro sport, prestando la sua voce sia alla Raffa che al Volo. La sua scomparsa mi colpisce profondamente. Un giornalista che lavorava sempre con grande passione, che ho avuto modo di conoscere grazie alla stima reciproca tra lui e mio padre con il quale ha iniziato la collaborazione con la FIB. Nel 1990 ha vinto anche il Premio Marche (oggi MB FIB Award, ndr)”.
La Federazione Italiana Bocce, nell'esprimere le più sentite condoglianze, si stringe al cordoglio della famiglia.
Pizzul, nato a Udine l’8 marzo del 1938, è stato tra i telecronisti italiani più apprezzati di sempre. La sua voce ha accompagnato alcune delle pagine più belle del calcio italiano. Rimarranno indelebili le sue telecronache della Nazionale italiana che iniziò a seguire dal 1986 mentre i suoi esordi in Rai risalgono al 1986. Durante la sua lunga carriera ha commentato 5 Campionati del Mondo e 4 Campionati Europei, per poi congedarsi nell’agosto 2002 al termine di Italia-Slovenia (0-1). Nei suoi trascorsi anche una carriera da calciatore professionista con le maglie di Udinese, Sassari e Ischia interrotta poi per un infortunio al ginocchio. Prima dell’approdo in Rai, grazie alla laurea in Giurisprudenza, ha insegnato materie letterarie nelle scuole medie. Nella sua lunga carriera da commentatore sportivo, è entrato nel cuore degli italiani grazie ad uno stile inconfondibile tipico di un grande professionista, mai scomposto a prescindere dai successi o dei fallimenti degli Azzurri o dei club italiani impegnati nelle competizioni internazionali. Tra i momenti più belli della sua carriera, che lo hanno consacrato nel gotha del giornalismo sportivo italiano, le sue telecronache durante i Mondiali di Italia ’90 e di quelle “notti magiche” che hanno scaldato i cuori di milioni di italiani.
Ciao Bruno, grazie di tutto!!!