La triste primavera delle bocce alessandrine
Diventa difficile, come addetto stampa del Comitato Regionale del Piemonte ed in particolar modo del Comitato di Alessandria, non poter raccontare di imprese agonistiche bensì di una triste pagina nella vita quotidiana di tutti noi con la speranza di tornare ben presto alla normalità ma con la consapervolezza che non sarà così, almeno per parecchio tempo.
Per questo è ancora più difficile cercare di scrivere di bocce con il pensiero rivolto a chi soffre e a chi è impegnato "sul fronte" nella lotta all'invisibile nemico chiamato Covid-19 o più comunemente Coronavirus.
Il mondo bocciofilo nazionale ha pagato e sta pagando a duro prezzo in termine di vite umane questa pandemia; le società sono chiuse e quando ripartiranno dovranno fare i conti (nel vero senso della parola) per sopravvivere e con un'attività che al momento presenta innumerevoli incognite in fatto di sicurezza. Se poi pensiamo alle bocciofile come luogo di aggregazione e collante nel tessuto sociale del territorio è tutto detto.
Così, a bocce ferme, si cerca di ripartire "virtualmente" per tracciare linee guida comuni per il bene sportivo di tutti quanti.
Dal Presidente Nazionale Marco Giunio De Sanctis, a quello Regionale Claudio Vittino la parola d'ordine è ripartire in sicurezza, consci che non sarà facile, e solamente quando ci saranno tutti i presupposti per farlo.
Lo si dovrà fare con uno spirito nuovo, con la consapevolezza che con l'unione comune si potranno ottenere risultati importanti. La missione sarà quella di riportare i soci in bocciofila.
Proprio per questo i dirigenti, gli arbitri, i tecnici e tutti coloro che, anche nell'anonimato lavorano per la gestione di questo sport, si stanno incontrando in videoconferenza per scambiare opinioni, porre interrogativi o sollevare problemantiche.
Il titolo di copertina "la triste primavera delle bocce alessandrine" che rispecchia tutto il movimento boccistico e sportivo internazionale è putroppo riferito agli amici che in questo periodo, causa Covid-19 oppure no, ci hanno lasciato. Un conto triste che si allunga di giorno in giorno..
Due di loro furono protagonisti di un gesto esemplare sui campi di gioco, nel salvare, con grande freddezza ed umanità, la vita ad Elio Mensi, giocatore sentitosi male improvvisamente e rianimato prontamente da loro con la respirazione artificiale ed il massaggio cardiaco in attesa dell'arrivo dei sanitari.
Proprio loro che, a distanza di poche settimane l'uno dall'altro, hanno perso la partita della vita.
Parliamo di Pieraugusto Villa, figura carismatica tra i direttori di gara della regione, ben conosciuto anche a livello nazionale per come, nella sua carriera di arbitro, ha saputo unire rigore nel rispetto dei regolamenti e grande educazione nel rapporto con i giocatori di bocce, e di Virgilio Verza anima del Dopolavoro Ferroviario di Alessandria, giocatore e dirigente sempre pronto al momento del bisogno.
Pochi giorni prima della scomparsa Virgilio, in un messaggio Facebook, aveva voluto salutare i suoi amici rivelando il desiderio di rivederli insieme per festeggiare la 70^ edizione della storica Coppa DLF. Putroppo non ce l'ha fatta come pure si dovrà attendere al prossimo anno per rivedere la manifestazione dei ferrovieri, importante ma troppo rischiosa per l'incolumità pubblica vista la situazione igienico sanitaria attuale.
Non ce l'hanno fatta neppure Giacomo Pasero (i più anziani lo ricordano allievo con "papà" Pozzi), il casalese Piero Coppo, primo nostro bocciofilo colpito dalla malattia, Mario Rava (all'anagrafe Antonio) che ricordiamo con la maglia della Soms di Castellazzo Bormida, Armando Sandrone e Franco Ricaldone.
Sandrone, 76 anni, giocatore ed anima del circolo Foà Felizzano, purtroppo ha perso la sua partita contro il virus dopo aver a lungo lottato e sofferto. Lascia a tutti il bel ricordo di un giocatore ma prima di tutto di un amico. Ogni partita a bocce per lui era una festa e qualunque fosse il risultato lo accoglieva sempre con un sorriso come sempre seguiva i compagni di squadra in giro per i campi della provincia sempre prodigo di suggerimenti ed incoraggiamenti.
Franco Ricaldone sarà ricordato principalmente nel casalese come giocatore e per essere stato presidente dell'Occimianese dal 2010 al 2016, aveva smesso di giocare ma era rimasto sempre legato alla sua società.
Ultimi in ordine di tempo Erio Robotti e Gian Mario Macagno. Robotti è stato uno storico giocatore alessandrino per tanti anni vincente con la maglia della società La Boccia. Aveva 94 anni e rimarrà sempre nella memoria degli appassionati delle bocce per il suo fisico asciutto e la bocciata slanciata: un colpitore vecchia maniera. Vestì la maglia tricolore a quadrette della categoria C a Genova nel 1967 con Elmo Guassotti, Alberto Vassallo e Giovanni Battista Alpa con la maglia di San Michele; Macagno era conosciuto a Novi Ligure per essere stato giocatore e dirigente della Novese.
A loro va il nostro pensiero e ricordo come pure il nostro forte abbraccio a tuttcoloro che, nel rispettoso anonimato, lottano con il nemico invisibile.
Ricominciamo a scrivere di bocce e di amici perchè proprio con lo spirito dell'amicizia si dovrà e si potrà ripartire. ma con i tempi giusti, quelli della sicurezza.
MAURO BAVASTRI