Il fascismo preso a bocce. Il 15 aprile di un secolo fa gli amministratori di Fiumana si fecero beffe delle pomposità del regime. La partita rigiocata
Una gara combattuta punto a punto, ma soprattutto un ritrovo di cittadini all’insegna di un antifascismo festoso e non di maniera, a pochi giorni dal 78° anniversario della Liberazione. La partita a bocce giocata oggi a Fiumana da Sindaci e amministratori ha rievocato lo spirito canzonatorio con cui, il 15 aprile di esattamente un secolo fa, gli amministratori dell’allora comune bidentino si fecero beffe delle pomposità del regime.
La storia è ormai nota. Mussolini era in visita alla zona, l’allora Sindaco di Fiumana Giuseppe Valpiani serrò le porte del municipio all’ex maestro vicino di casa, divenuto maestro di dittatura: “Non possiamo stringere la mano a Benito, dobbiamo giocare a bocce”. I totalitarismi, si sa, non hanno il senso dell’umorismo e le conseguenze della burla furono severe: commissariamento immediato e incorporazione nella vicina Predappio.
Sul campo di gioco si sono presentati i Sindaci Roberto Canali (Predappio), Roberto Cavallucci (Meldola), Daniele Valbonesi (Santa Sofia), Milena Garavini (Forlimpopoli), Gessica Allegni (Bertinoro), insieme alla presidente del consiglio comunale di Forlì Alessandra Ascari Raccagni e alla consigliera comunale di Modena Ilaria Franchini in rappresentanza delle rispettive amministrazioni. In gara anche Ivo Marcelli, già sindaco di Predappio e fiumanese doc, mentre a fare il tifo a bordo campo, insieme a tante cittadine e cittadini, c’erano i delegati delle organizzazioni che hanno promosso l’iniziativa: Cristian Maretti per Legacoop, Elisa Fucci delle Pietre Resistenti, Frida Forlivesi per ARCI, Miro Gori e Vico Zanetti per ANPI, Maria Giorgini per la CGIL, gli incaricati di Associazione Mazziniana Italiana (AMI) e FIAP.
Idealmente presente anche il Comune di Argenta, che quest’anno rivive un altro triste anniversario: quello di don Giovanni Minzoni, ucciso a bastonate dai fascisti il 23 agosto del 2023. A un secolo dalla marcia su Roma le commemorazioni in Emilia-Romagna si susseguono: sono passati pochi mesi da quando lo scorso 28 luglio nella vicina Ravenna il Presidente Mattarella ha ricordato l’assalto fascista alla Federazione delle Cooperative.
La cronaca sportiva parla di una finale al cardiopalma tra il duo Valbonesi – Ascari Raccagni e il team Cavallucci – Marcelli, vinta dai primi sul filo di lana. Terzo e quarto posto alla squadra di Canali e Allegni e a quella composta da Garavini e Franchini.Molto gradita l’autorevole supervisione del presidente regionale della Federazione Italiana Bocce, Francesco Furlani, che ha istruito i partecipanti sulle regole del gioco e garantito il rispetto delle regole, arbitrando le competizioni.
Al termine si è svolta l’inaugurazione del murales realizzato per l’occasione dall’illustratrice ferrarese Gilda Cesari che ricorda il sacrificio degli uomini e delle donne della Resistenza. Finale in bellezza, con l’ironica merenda di cui resta traccia nei verbali della prefettura di allora, questa volta con i vini e le prelibatezze offerte da Terre Cevico, Coop e Conad.
Fonte: Forlìnotizie.