Alex Zoia e Ivan Soligon: una staffetta che vale l'oro mondiale
Ivan Soligon e Alex Zoia con la maglia iridata
Quando pareva che l'iride non ne volesse sapere di vestire gli azzurri impegnati nel Campionato del Mondo Giovanile riservato agli Under 18 e Under 23, celebrato nel bocciodromo Des Jacquins della francese Montbrison, proprio dall'ultima delle finali in programma, è arrivato l'atteso felice esito. Ci hanno pensato i due Re Magi, Alex Zoia e Ivan Soligon, coppia ormai consolidata, a portare il dono molto più prezioso dell'incenso e della mirra. Quell'oro a cui la Giovane Italia si era ormai abituata e che ne ha impreziosito l'albo, distanziandola di molte lunghezze dall'inseguitrice Francia. Proprio per questo ci si aspettava qualcosa di più dalla spedizione azzurra, anche alla luce dei quattro ori di Alassio e dei due di Martigues.
Come sottolineato dal commissario tecnico Carlo Pastre al termine della competizione iridata: ”Le medaglie sono numericamente tante, otto; oltre all'oro, un argento e sei bronzi, ma mancano quelle di valore pregiato.”
Per il ventitreenne di Spilimbergo, Alex Zoia, un altro oro iridato si aggiunge al suo palmares, conquistato assieme al compagno di squadra Ivan Soligon – entrambi giocano in serie A1 con la Marenese di Conegliano – nella specialità staffetta, firmando l'abbonamento ai 50 bersagli nelle quattro prove disputate (in qualifica 50/58, nei quarti 50/57 e nella semifinale 50/58). Nella sfida decisiva hanno ritrovato il francese Clement Seve, che li castigò nel mondiale di Alassio. Stavolta il transalpino, insieme a Matteo Roffino, ha conteso l'oro al termine dei cinque minuti regolamentari (50/59 a 50/61), ma nello spareggio successivo sono saliti in cattedra i dioscuri azzurri per 27/30 a 24/31.
Questa non è l’unica medaglia vinta, c’è anche un bronzo conquistato nella prova di coppia e l’ambizione del doppio oro è stata loro negata dai croati Sabah e Gaspar, a dir poco perfetti (2-7 il risultato).
Il commento a caldo di Alex: “ci tenevo a far bene questo mondiale perché è il mio ultimo da under, dal prossimo anno inizia una nuova avventura… contentissimo della medaglia, anzi delle medaglie, peccato non aver preso il secondo oro, ma ti giuro era impossibile!”
A chi dedichi la vittoria? “Questa medaglia va alla mia famiglia, a nonno Dario che mi ha seguito fino in Francia, a papà, mamma e alla mia dolce metà, al preparatore e al team Italia.”