Poker di vittorie per Sanela
Il nome è da principessa ma il carattere è quello di una guerriera. Di una guerriera oltre tutto abituata a vincere, che non è mai un difetto, dovendo combattere. Sportivamente, s’intende. Sanela Urbano abbatte avversarie e record con la stessa facilità: quattro titoli italiani consecutivi. Roba da pochi, forse nessuno, stiamo verificando. Il primo conquistato tra le grandi (perlomeno d’età), dopo tre nella categoria Allievi. E pensare che le bocce non sono nemmeno il suo sport “principale”. Proprio così. La diciottenne (diciannove a dicembre) nata a Sora ma residente a Isola del Liri (provincia di Frosinone) infatti, alle sfere sintetiche preferisce quella di cuoio e i rettangoli di gioco più grandi. Comunemente viene chiamato calcetto, sbagliando, chi ne sa qualcosa lo chiama, più propriamente, calcio a 5. E a bocce si allena soltanto per i grandi appuntamenti. Che tende a non fallire, beata lei. Gioiello nato e cresciuto nella società de I Fiori, in un comitato che a grandi passi sembra intenzionato a sopravanzare nel Lazio il più quotato e blasonato vicino capitolino, Sanela è talento puro. Ma non solo. Sa giocare, anche se deve crescere ancora sia tecnicamente che tatticamente, del resto ha solo diciotto anni. E inizierà a studiare Scienze motorie all’università. D’Alessandro l’ha già notata e convocata in uno stage nazionale qualche settimana fa. Facile Dante, facile. Sa soffrire quando necessario, e siccome le capita di rado è ancora più difficile da gestire, ma lei ci riesce. E sa bocciare… come un uomo! Dispiace (si fa per dire) ma non si sa come dirlo diversamente per rendere l’idea. Sì, quella che è una delle più grandi differenze ancora oggi, nonostante il notevole miglioramento delle nuove generazioni in rosa incalzanti (per fortuna del movimento), per lei non lo è affatto. Tira sopramano e sottomano facilmente Sanela, in maniera potente quando serve, più delicata o precisa all’occorrenza. Anche di volo arriva piuttosto lontano, colpendo, chiaro. Con ogni probabilità in ciò le è d’aiuto l’altro sport, che la tiene allenata nelle gambe e nel fisico in generale a livelli agonistici. Sia come sia gli effetti che si vedono in competizione sono spettacolari e utili allo stesso tempo. Se maturerà tatticamente e smusserà quei dettagli spigolosi che ancora caratterizzano la sua verde età… ci sarà da divertirsi. Per chi la guarderà di sicuro, un po’ meno per chi dovrà affrontarla sui campi.
Non bisogna credere però che tutto per lei sia sempre facile e scontato, niente affatto. Durante l’ultimo campionato, per esempio, ha rischiato nella 3° partita, quando l’avversaria (una brava e giovane signora sarda, Giovanna Biccai ndr) le è andata avanti 8 a 0, accarezzando l’idea del colpaccio sulla superfavorita. Ma Sanela lotta, e non molla mai. Tutte e tutti ormai cominciano a conoscerla e sanno che prima o poi dovranno farci i conti. In molti l’aspettano al varco delle categorie superiori, perché dalla B in poi, se non dalla C, di certo le cose si faranno più dure, è innegabile. Lo sa lei come lo sappiamo noi. Di una cosa allo stesso modo però siamo certi: se proseguirà a giocare “sul serio”, Sanela combatterà come sempre, e perciò si vedrà. O, per meglio dire, vedremo.
L’anno scorso militava in categoria D anche lì, nel calcio a 5 come dicevamo, con la squadra del Vivi Sora, quest’anno invece ancora non sa dove giocherà. Tuttavia, essendo questa un’altra sua passione, le auguriamo di smettere il più in là possibile togliendosi tutte le soddisfazioni a cui mira, sinceramente. Ma, Sanela, perdonaci l’egoismo, a bocce, ti auguriamo di non smettere mai. (FF)