Latina, Rieti e Viterbo: chiuso il "tour" degli incontri Fib
Con la partecipazione delle società di Rieti, Viterbo e Latina di sabato 2 maggio, si è concluso il "giro" di illustrazione, chiarimento e "botta e risposta" tra i vertici della FIB nazionale e le società dei comitati laziali in questo periodo di emergenza e clausura dettati dall'ormai famigerato Covid-19, iniziato con Frosinone e proseguito con Roma, sino a quest'ultimo appuntamento.
A presentare e condurre l'incontro, sempre più a suo agio con il mezzo telematico utilizzato, il presidente Fib Lazio Vincenzo Santucci il quale dopo una rapida introduzione ha subito passato la parola al massimo esponente della Fib nazionale, ricalcando un po' la fortunata scaletta degli incontri precedenti. Il presidente federale Marco Giunio De Sanctis, ha così avuto modo di ribadire alla platea della quasi totalità delle società delle tre province, tutte le azioni messe in campo dalla federazione a sostegno delle proprie affiliate e dei tesserati, come già fatto nell'incontro avuto pochi giorni prima con le ASD del comitato di Roma. In quest'ottica, prima sono stati espressi alcuni dei consueti concetti e richiami: tutto lo sport italiano e mondiale è fermo, non solo le bocce; per ripartire la Fib sentirà sempre il parere e le proposte dei comitati, delle società e dei tesserati, in un cerchio di partecipazione e condivisione democratica, cauto ma entusiasta, allargato quanto più possibile; le nostre società sono degli impianti sportivi a tutti gli effetti, dunque soggetti a quel particolare protocollo sanitario quando sarà emanato dal governo; tutto quello che si potrà concludere in materia di attività agonistica sarà portato a compimento; occorre maggiore coesione tra le componenti del nostro mondo, e una critica che sia costruttiva e propositiva anziché meramente distruttiva; differenza tra l'attività sportiva, normata dai protocolli che verrano via via emanati in materia dal governo e adeguati da Sport e Salute, dal Coni e dalla federazione, che ne sarà unica responsabile, e l'attività sociale e di frequentazione, normata dalle regole "normali" del distanziamento fisico (e tutto il resto) le cui responsabilità sono a carico delle singole affiliate.
Poi, attraverso anche le domande dei rappresentanti di società, sono stati aggiunti dei dettagli che possono essere utili alla sopravvivenza delle cellule di base del movimento boccistico come, per esempio: la possibilità di richiedere i soldi dell'ormai noto borsellino interno al nuovo WSM per far fronte alle esigenze delle strutture ferme, di praticare attività all'aperto rispettando sempre i limiti e i vincoli dettati dalle normative vigenti in materia, e di approfittare di questo periodo per la formazione e ripensare alle formule del nostro gioco/sport per renderlo il più possibile fruibile e di facile accesso per giovani e media, facendo proposte senza alcun tipo di "timore" ai propri interlocutori territoriali.
Come nelle precedenti occasioni e per il resto d'Italia, presenti e coinvolti attivamente in questo incontro oltre al presidente federale e al padrone di casa Santucci, il vicepresidente vicario Moreno Rosati, il vicepresidente Roberto Favre e il consigliere federale nonché referente per le politiche giovanili della raffa Maurizio Andreoli. La partecipazione complessiva di questi meeting tra tutte le province del Lazio, è stata di oltre il 98,5% delle società affiliate, segno evidente che il nuovo mezzo di comunicazione è stato assimilato e fatto proprio con relativa facilità ed efficacia da parte di tutti gli attori del sistema bocce. Ottimo punto di ripartenza dunque, in attesa dei prossimi appuntamenti governativi per proseguire nel lento ritorno alla normalità, augurandoci che sia vero e definitivo, anche per il nostro amato gioco/sport.