All’Oratorio di Pianengo si “sboccia”
Giovani si confrontano con le bocce sperando che fra i ragazzi e questa attività sportiva “sbocci” la passione
C’è un modo per mettere d’accordo generazioni diverse: buttare le bocce in campo ed organizzare un bel torneo. Con le bocce ci sanno fare tutti, adulti e ragazzi, ed il divertimento è assicurato. Devono avere pensato proprio questo a Pianengo, in provincia di Cremona, dove – ad inizio ottobre, in occasione della sagra paesana - hanno organizzato “Minore e maggiore”. Una bella gara di bocce amatoriale, riservata a coppie (maschili, femminili o miste) composte da un minorenne (anni da 10 a 17) e da un maggiorenne (18-100 e oltre). Le sfide erano aperte a tutti, anche a coloro che non giocano abitualmente a bocce e quindi non sono cartellinati o iscritti alla bocciofila.
Alla gara hanno partecipato dodici coppie, sostenute da un pubblico numeroso ed entusiasta. Complice un tempo splendido, dolcemente autunnale, le corsie di gioco all’aperto hanno preso vita ed hanno chiamato a raccolta il paese.
Le coppie erano in prevalenza formate da componenti di un nucleo famigliare (genitori o nonni e figli) ma hanno partecipato anche coppie composte da atleti di diversa provenienza.
Obiettivo della formula “Minore e maggiore” è quello di avvicinare i giovanissimi allo sport delle bocce. Un’occasione divertente ed informale per avvicinarsi a questo sport divertente, giovane, ma con un cuore antichissimo. Le ragazze ed i ragazzi, pur non avendo dimestichezza e non essendosi allegati, hanno potuto confrontarsi con il campo anche grazie alla rassicurante presenza del “socio” più esperto. Poter contare sui consigli di gioco di chi mastica bocce è fondamentale e per apprenderne i rudimenti, ma anche per affrontare l’inevitabile ansia imbarazzata creata dal pubblico.
Le bocce sono uno sport completo, ricco di strategie, che attrae giovani, come hanno dimostrato spesso gli eventi di piazza, le manifestazioni aperte.
Per questo è importante proporre gare “libere” che permettano loro di avvicinarsi al campo senza eccessivi timori, senza la pressione del risultato. Momenti che consento di confrontarsi con i regolamenti, con i consigli di chi “mastica” bocce, e di creare nuovi rapporti di amicizia. Anche perché le sfide individuali sono sicuramente quelle in cui l’atleta “brilla” di più, ma quelle di coppia e terna sono più stimolanti perché consentono la condivisione.
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