Intervista al neo consigliere regionale Mauro Perrone
"VIVA LA BOCCIA, PRATICABILE ANCHE DA CHI HA GRAVI DISABILITÀ"
Parla Mauro Perrone, neo-consigliere del CR Lombardia eletto in quota Tecnici
Tra i vari ruoli ricoperti nel mondo boccistico, Mauro Perrone si è distinto in qualità di atleta, tecnico e dirigente. Una competenza, la sua, impegnata nella specialità della boccia paralimpica, come ci ricorda ripercorrendo le tappe del suo percorso: “Attualmente sono il referente federale per l'avviamento e la promozione della Boccia paralimpica in Italia, vice-tecnico della nazionale italiana e componente della commissione paralimpica. Lavoro come impiegato all'Università degli Studi di Milano-Bicocca e dal 2014, quando ancora ero studente, abbiamo chiesto al CUS di poter usare la palestra per gli allenamenti (andati avanti fino a febbraio 2020). Nel 2015 si è svolto proprio lì il primo torneo di Boccia in Italia. Speriamo che, terminata la pandemia, si possa collaborare in maniera ancora più proficua”.
Molte sono le nuove sfide che attendono il mondo delle bocce in generale e la boccia paralimpica in particolare. Le basi sono buone e nel corso degli ultimi anni si è fatto molto in questo settore, come ci ricorda Perrone illustrando alcuni dati sulla Lombardia: “Al momento, in Regione abbiamo 3 società che praticano Boccia: la POLHA Varese con 5-6 atleti, La Fenice D.S. (Nova Milanese) con 4 atleti e l'ASD SUPERHABILY con un totale di 15 atleti. A breve dovrebbe aprire una sezione Boccia anche la Canottieri Flora di Cremona, grazie al comune sforzo con Bruno Casarini, Manuela Monfredini (disability manager della ASL di Cremona) e il Comune stesso. Terminato il periodo di emergenza sanitaria, puntiamo ad avviare tante altre realtà in diverse province lombarde.”
Non mancano le difficoltà logistiche e organizzative dovute alla situazione pandemica, in quanto la boccia si pratica in palestra e spesso le società si appoggiano alle strutture comunali chiedendo il patrocinio gratuito.
"In questo periodo" - spiega Perrone - "non è facile che i Comuni consentano l’attività sportiva presso le loro strutture e quindi i ragazzi spesso sono costretti a inventarsi allenamenti casalinghi”.
Da non dimenticare, poi, l’impatto peculiare della pandemia su alcune categorie di disabilità particolarmente a rischio.
“Ovviamente" - aggiunge - "oltre alle difficoltà legate alla concessione degli spazi, si aggiunge il fatto che una parte degli atleti praticanti Boccia ha problemi respiratori. È necessario per questo adottare il massimo della cautela: bisogna mettere in campo tutte le misure di prevenzione nella ripresa degli allenamenti individuali autorizzata dal CIP la settimana scorsa”.
La buona notizia è che queste difficoltà non rallentano la fucina di idee e di opportunità formative in programma.
"Fra i tanti progetti" - aggiunge ancora Perrone - "c’è quello di avviare delle collaborazioni con le Università, specie con i corsi di Fisioterapia e Scienze motorie. A livello italiano stiamo puntando anzitutto a far partire l’attività in ogni Regione. Nell’ultimo anno mi sono concentrato maggiormente sui territori del Centro-Sud con risultati incoraggianti. Inoltre, giustamente, si sta puntando molto sulla formazione online: a fine 2020 si è tenuto il corso per arbitri e fra qualche settimana, il 13/14 di marzo, si terrà il corso per istruttore tecnico di Boccia di primo livello”.
Importante per conoscere adeguatamente il variegato mondo della Boccia è anche il lavoro di comunicazione: “Per prima cosa" - sottolinea - "cerchiamo di far passare un messaggio semplice quando presentiamo la disciplina, ovvero che si tratta di uno sport che può essere praticato da persone con disabilità fisiche gravi. Spesso i ragazzi con queste patologie e i loro genitori non immaginano neanche di poter praticare sport e quando proponiamo loro la Boccia si apre un mondo. Iniziando a giocare e ad allenarsi, il compito del tecnico è quello di introdurre gradualmente le regole, che vengono poi assimilate senza troppi sforzi dagli atleti”.
In questo senso si prospetta una prolifica collaborazione con la Federazione centrale. “La Boccia in Italia" - conclude Mauro Perrone - "è uno sport giovane: dal 2014 si è iniziato a fatica a promuoverlo. Le cose sono migliorate quando nel 2018 la disciplina è passata alla FIB e grazie all’attenzione del presidente De Sanctis e del settore comunicazione se ne conoscono e se ne apprezzano i valori. Se ora si riscontra un crescente interesse per la Boccia paralimpica è grazie ai sacrifici e al lavoro svolto in precedenza. Siamo solo all’inizio, ma le potenzialità di crescita anche in termini numerici sono davvero ampie”.