Intervista al Presidente CIP Regionale Pierangelo Santelli
LE PAROLE DI PIERANGELO SANTELLI,
RICONFERMATO PREIDENTE DI CIP LOMBARDIA
Riconfermato Presidente Regionale di CIP Lombardia il 20 marzo scorso a seguito dell’assemblea elettiva, il 70enne milanese Pierangelo Santelli non è nuovo a riconferme non solo in veste di dirigente, ma soprattutto da atleta.
Riepilogando la sua duplice e tenace carriera, lo stesso Santelli ricorda: “Il mio percorso sportivo nel mondo paralimpico è cominciato alla fine del 1978 ed è durato fino al 2001. Ho partecipato a diversi eventi nazionali ottenendo molteplici titoli italiani nel nuoto, nell’atletica leggera e nella pallanuoto, mentre nel basket in carrozzina e nel tennis tavolo ho conseguito rispettivamente due terzi posti e un secondo posto. A livello internazionale ho indossato la maglia azzurra nel nuoto e ho preso parte a diversi tornei nel basket. Negli anni ho migliorato diverse volte i record italiani sia nel nuoto che nel getto del peso."
Dal 2001 al 2007 Santelli è stato costretto a sospendere l'attività sportiva per una grave malattia; ma poi, dal 2007 al 2012, ha ripreso a giocare a basket e, dal 2017, ha cominciato la sua avventura con le bocce.
"Invece, il mio percorso da dirigente sportivo" - spiega - "ha avuto inizio nel 1979 quando con un gruppo di amici e atleti abbiamo creato la Polisportiva Milanese, di cui sono stato presidente fino al 1986. Nel 1990, insieme a un gruppo di atleti del basket, abbiamo creato la società Antares di cui sono stato vice-presidente. Alla fine degli anni '90, la società Antares si è sciolta per dare vita alla società Habilita, dove ho militato dal 2007 al 2012. Dal 2009 sono Presidente del CIP Lombardia."
Il mondo sportivo tout court è articolato, tanto a livello di istituzione quanto a livello di organizzazione effettiva del gioco.
Come noto, la situazione è ancora più complessa nel mondo paralimpico, che deve tenere conto di una serie di questioni specifiche legate alle categorie di disabilità.
Molti gli sforzi fatti negli ultimi anni per organizzare al meglio le relative discipline sportive.
"Dal 2009" - sottolinea il dirigente - "il Comitato Paralimpico ha iniziato un percorso di integrazione di diverse discipline con le Federazioni di estrazione olimpica. Ad oggi, il panorama sportivo comprende 19 Federazioni Sportive Nazionali Paralimpiche, 9 Federazioni Sportive Paralimpiche, 9 Discipline Sportive, 12 Enti di Promozione Sportiva e 11 Benemerite. Per quanto riguarda la Federazione Bocce, a partire dalla presidenza De Sanctis, si è fatto in modo di sviluppare in modo esponenziale tutte le discipline che potessero essere di interesse per ragazzi disabili. Attualmente, infatti, sia la Boccia paralimpica che le Bocce hanno un ruolo importante su tutto il territorio nazionale."
Da queste parole emerge ben solida la consapevolezza del peso che le bocce hanno a livello di qualità sportiva e motoria, perlomeno negli ambienti dirigenziali e accademici di chi si occupa di sport.
"Due sono le discipline" - prosegue Santelli - "che stanno dando grandi risultati: le bocce sitting, che stanno riscuotendo grande interesse nella formula a coppie (atleta sitting + atleta normodotato), ma soprattutto la Boccia paralimpica, disciplina inserita nel programma delle Paralimpiadi. Negli ultimi anni se ne è capito il potenziale, poiché permette a ragazzi con disabilità anche molto gravi di poter esprimere tutte le capacità fisiche residue. A questo proposito, un grande riconoscimento va espresso a Mauro Perrone, che da anni si batte per dare sempre più visibilità a questa meravigliosa disciplina."
In ogni caso, le qualità motorie, sportive e relazionali offerte dalle bocce non finiscono qui.
"La bellezza del mondo delle bocce" - afferma il presidente CIP Lombardia - "sta nella possibilità di essere un gioco per qualsiasi età. Molti atleti, come il sottoscritto, per motivi anagrafici non hanno più gli stimoli per affrontare le discipline tradizionali come il nuoto, l’atletica o il basket. Inaspettatamente, però, hanno trovato nelle bocce stimoli ed energie vitali, spesso ritrovando la socialità e la possibilità di coltivare amicizie con persone con le quali si era già intrapreso un percorso sportivo precedente."
"Purtroppo, l’entusiasmo che ci ha portato ai risultati di cui ho parlato è stato minato dalla crisi sanitaria" - ribadisce il nostro interlocutore - "limitando notevolmente programmi e attività. Tuttavia, è importante ricordare che il Comitato Italiano Paralimpico ha stanziato nel 2020 la somma di 5 milioni di euro per aiutare le società sportive; questi contributi sono stati di grande aiuto e hanno permesso un graduale riavvicinamento alle discipline praticate. In questo periodo, numerose video-conferenze a tema hanno favorito una maggior conoscenza della realtà sportiva paralimpica esistente sul territorio."
"Il mio impegno come presidente di CIP Lombardia" - conclude Pierangelo Santelli - "è quello di mantenere i rapporti con tutte le realtà sportive del territorio insieme ai Delegati provinciali, alla Giunta, ai referenti esperti e volontari. Importanti sono i progetti e le attività promozionali che sviluppiamo durante l’anno con Regione, Comuni, Scuole, Federazioni, società sportive, Inail e Anmil. È questo che dobbiamo cercare di far funzionare ancora nel migliore dei modi. I progressi e gli sviluppi di tante discipline hanno permesso di far avvicinare allo sport persone di ogni tipo di disabilità - fisica, intellettivo-relazionale o sensoriale - e per ogni età: sia il bambino sia l’adulto settantenne possono trovare la loro collocazione nello sport, che permette di migliorare i parametri vitali e aprire in modo esponenziale la voglia di socializzare, rendendo la vita più piacevole. Oggi più che mai, è di questo che abbiamo bisogno."