INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA FIB MARCHE CORRADO TECCHI
In queste settimane di blocco dell'attività agonistica abbiamo intervistato il presidente del Comitato regionale Marche, nonché Coordinatore Fib per il Centro Italia Corrado Tecchi.
Presidente Tecchi, da fine febbraio si è smesso di giocare a bocce a livello agonistico anche nelle Marche a causa dell'emergenza Covid 19. Possiamo dare un'idea (dando i numeri dei praticanti e delle società affiliate) della dimensione del movimento che si è fermato?
Il movimento nella nostra regione si è completamente fermato i primi di Marzo. Tutte le 102 società hanno chiuso i battenti causa pandemia. Gli oltre 6.000 soci non possono frequentare le nostre bocciofile . E’ giusto così
E' valutabile, da un punto di vista economico, il danno derivante da questa inattività?
I danni subiti dalle società sono rilevanti. Parliamo di centinaia di migliaia di euro. Stiamo raccogliendo dati in continuo. Confidiamo su quanto il governo nazionale vorrà riconoscere alla nostra Federazione. In tal senso il nostro Presidente De Sanctis sta lavorando alacremente.
Lei, con una lettera alle società bocciofile, aveva invitato le stesse a chiudere i battenti già prima dell'obbligo derivante dai decreti governativi. Per quali ragioni?
La tutela dei nostri soci, atleti, dirigenti e sostenitori. Ho avuto ben chiaro, fin dall’inizio, la portata drammatica di questa epidemia. Era doveroso allertare le nostre società che hanno accolto subito l’invito a chiudere.
A torto o a ragione, le bocce vengono identificate come uno sport per anziani. Proprio gli anziani sono la categoria più colpita dal virus. Il presidente Fib nazionale De Sanctis ha detto chiaramente in una recente intervista che le bocce sono state lo sport più colpito dal contagio e dai lutti dei tesserati. E' così anche nelle Marche?
Le bocce sono uno sport praticato da tutti e a tutte le età. Abbiamo quindi anche soci anziani. Per questa ragione le bocce, fra tutti gli sport, ha una valenza sociale importante. Non a caso rientriamo anche nelle competenze del nuovo organismo Sport e Salute. Anche nella nostra regione ci sono stati bocciofili contagiati ed alcuni deceduti.
Anche nelle bocce marchigiane c'è un'intensa attività di atleti paralimpici. Per questa categoria di persone immaginiamo che l'interruzione dell'attività e il distanziamento sociale siano ancora più traumatici...
Anche questi ragazzi purtroppo sono in difficoltà. Quasi 150 sono gli atleti paralimpici tesserati nelle Marche e molti altri frequentano le nostre società a livello amatoriale. A loro dico che passata la tempesta saranno i primi a fruire dei nostri bocciodromi.
L'attività di alto livello e i campionati stavano vedendo le Marche grandi protagoniste (Flavia Morelli in testa alla classifica individuale femminile, Fontespina femminile e Montesanto maschile in corsa per i titoli nazionali a squadre etc.). C'è una piccola speranza di portare a termine la stagione, almeno per i campionati a squadre sia di alto livello, sia promozionali e recuperando le gare élite e super-élite?
Il recente consiglio federale ha sospeso ogni attività nazionale e internazionale. Solo i campionati di A1 e A2, se possibile, si termineranno. Ma è solo una ipotesi.
Nell'ottobre prossimo è previsto a Fano il quarantennale del prestigiosissimo Premio Marche che proprio lei ha ideato. Speriamo davvero che si possa svolgere regolarmente...
Lo speriamo davvero. Abbiamo già preso i contatti con l’amministrazione comunale e la presidente del Teatro della Fortuna e la macchina organizzativa è gia partita.
Quale messaggio finale vogliamo dare a tutti i bocciofili marchigiani?
Tutto passa. Anche la situazione più avversa. Speriamo che il Buon Dio in questo ci aiuti. Ne abbiamo veramente bisogno.