INTERVISTA A LUCA GELOSI, DELEGATO PROVINCIALE FIB MACERATA

Proseguiamo la rassegna di interviste ai delegati provinciali Fib della nostra Regione. Oggi è il turno di Luca Gelosi, delegato per la provincia di Macerata.
Da fine febbraio si è smesso di giocare a bocce a livello agonistico anche sua provincia a causa dell'emergenza Covid 19. Possiamo dare un'idea (dando i numeri dei praticanti e delle società affiliate) della dimensione del movimento che si è fermato?
La nostra provincia è ricca di bocciofile, e la pandemia che ha colpito duramente tutti noi, ha fatto sì che 27 associazioni sportive sono state chiuse bloccando un movimento di circa 800 tesserati oltre a molti altri soci frequentatori, appassionati del nostro sport. Voglio veramente ringraziare di cuore i presidenti delle bocciofile della provincia perché tutti si sono attivati in anticipo nella chiusura dei propri impianti, mettendo al primo posto la salute dei propri tesserati e andando in contro anche a persone in disaccordo pensando che questa decisione fosse troppo drastica. Devo invece dire che questa lungimiranza è stata la mossa vincente per i tutti i tesserati. Purtroppo devo comunque sottolineare che questo virus ha causato 2 decessi e colgo l’occasione per porgere le più sentite condoglianze ai familiari da parte mia e da parte della FIB intera. Inoltre abbiamo avuto una decina di contagiati e faccio anche un grosso in bocca al lupo alle persone che stanno combattendo con questo virus, ma che ne stanno uscendo nel migliore dei modi.
E' valutabile, da un punto di vista economico, il danno derivante da questa inattività?
E’ difficile quantificare con esattezza le perdite economiche che le società stanno subendo anche in virtù del fatto che non sappiamo quando queste potranno riaprire. Le nostre bocciofile si appoggiano per la stragrande maggioranza delle entrate alle sponsorizzazioni ed essendo l’economia in un periodo di stagnazione, crediamo che ci siano notevoli impatti economici sulle società. Ad oggi, una prima stima fatta dalle società per il mese di marzo si aggira in media attorno ai 3000€ per società.
E' possibile per società, tesserati e collaboratori richiedere i finanziamenti governativi per l'emergenza?
Grazie alla spinta della FIB, ci siamo attivati fin da subito a fare delle stime degli impatti economici delle nostre società, in maniera tale da chiedere dei finanziamenti da riversare poi su ciascuna associazione. Ad ogni modo ad oggi non ci sono stati decreti che si muovessero in questa direzione. Solo i bonus per i collaboratori sportivi sono stati degli strumenti adeguati per le esigenze ma di pochissime bocciofile.
A torto o a ragione, le bocce vengono identificate come uno sport per anziani. Proprio gli anziani sono la categoria più colpita dal virus. Il presidente Fib nazionale De Sanctis ha detto chiaramente in una recente intervista che le bocce sono state lo sport più colpito dal contagio e dai lutti dei tesserati. E' così anche nella sua provincia?
Non nascondo il fatto che nella mia provincia l’età media dei tesserati è alta, dall’ultimo calcolo del 2019 ci attestiamo a 59 anni. Questo però non vuol dire che non è uno sport per giovani, anzi direi il contrario. Negli ultimi anni in diverse bocciofile della provincia sono nate delle scuole bocce rivolte a ragazzi giovanissimi (dai 6 anni in su) allenati da istruttori qualificati, laureati in Scienze Motorie. Ho notato un numero sempre crescente di adesioni fino ad arrivare a svolgere delle manifestazioni amichevoli con la partecipazione di oltre 50 bambini U12. E’ sicuramente un bel punto di partenza ed occorre alimentare questa passione anche in questo periodo di stop. Ecco perché la FIB sta promuovendo un nuovo progetto chiamato Bocce in Casa.
Il fatto di aver coinvolto i giovani ha generato interesse anche verso alcuni genitori, profani di questo sport. Grazie a questo interesse alcuni di loro hanno iniziato a frequentare le bocciofile. Questo significa che è uno sport adatto a tutte le età e a tutti i generi.
Infatti vorrei sottolineare anche che nel territorio si sono svolte manifestazioni mirate per la crescita del movimento femminile che ha una percentuale molto elevata di tesserate rispetto la media nazionale.
Anche dalle nostre parti c'è un'intensa attività di atleti paralimpici. Per questa categoria di persone immaginiamo che l'interruzione dell'attività e il distanziamento sociale siano ancora più traumatici...
Da anni ormai lo sport delle bocce si è aperto al settore dei disabili e da qualche anno anche a livello agonistico nel mondo paralimpico. E’ stato un vero successo perché abbiamo riscontrato in questi ragazzi una gioia immensa e proprio loro sono portatori sani di gioia insegnandoci che la felicità sta proprio nei piccoli e semplici gesti della vita. Purtroppo anche per loro, tutto si è fermato ma ci sono diverse società nel territorio che sono desiderose di rivederli quanto prima. Mando un saluto a tutti i ragazzi, familiari e staff di sostegno alle associazioni con l’augurio di rivederci presto.
Quali sono, a parte i campionati nazionali e quelli promozionali, le gare più importanti saltate nella sua provincia?
Ho l’onore di rappresentare un territorio in cui le bocce sono vive, grazie alla passione di molte persone e dirigenti. Purtroppo con questa pandemia la prima gara bloccata è stata Il Pallino d’oro di Sambucheto, l’unica superelite delle Marche e tra le 8 a livello nazionale. Successivamente è stata sospesa la gara elitè di Corridonia, oltre a diverse gare nazionali a Fontespina e Tolentino per tutti i settori: femminile, maschile e Junior. Oltre a queste, sono saltate una decina di gare regionali sparse nel territorio e 2 campionati regionali Junior.
Vorrei inoltre evidenziare che nel territorio ci sono tre squadre che stanno partecipando ai campionati di alto livello: di Serie A (Montesanto e Fontespina) e serie A2 (Civitanovese). Per loro il campionato si è stoppato all’ultima giornata in cui l’accesso ai play off e play out è ancora tutto in discussione. La volontà della FIB è di portare a termine questi campionati entro la stagione sportiva, sempre assicurandosi di avere tutte le sicurezze adeguate.
Quale messaggio finale vogliamo dare a tutti i bocciofili della provincia?
#Restiamo a casa, #Andrà tutto bene, è stato lo slogan di questi mesi di quarantena. Sono pienamente d’accordo con queste due frasi. Il distanziamento sociale, al momento, è l’unica arma che abbiamo per indebolire il virus e non dobbiamo farci prendere dalla fretta di riaprire le società fino a che non ci siano le giuste condizioni di sicurezza che tutelino i nostri soci. Sono vicino alle società per qualsiasi evenienza e voglio anche ringraziare i presidenti che hanno fatto un gesto di beneficenza verso coloro che ne hanno più bisogno e che stanno aiutando la popolazione in un periodo così difficile. Un abbraccio virtuale a tutti e speriamo veramente di vederci presto!