INTERVISTA A RODOLFO SANTILOCCHI, DELEGATO PROVINCIALE FIB ANCONA
Concludiamo il giro di interviste ai quattro delegati provinciali della Regione con Rodolfo Santilocchi, delegato Fib per la provincia di Ancona.
Da fine febbraio si è smesso di giocare a bocce a livello agonistico anche nella sua provincia a causa dell'emergenza Covid 19. Possiamo dare un'idea (dando i numeri dei praticanti e delle società affiliate) della dimensione del movimento che si è fermato?
Nella Provincia di Ancona ci sono 25 società affiliate alla Federazione Italiana Bocce, con poco meno di 600 giocatori titolari di tessera agonistica, ai quali vanno affiancati un numero ugualmente elevato di soci delle società che praticano normalmente il gioco delle bocce a scopo amatoriale all’interno delle società bocciofile.
E' valutabile, da un punto di vista economico, il danno derivante da questa inattività?
È difficile quantificare il danno economico complessivo perché in gran parte dipenderà dalla durata della sospensione dell’attività agonistica. Si possono comunque ipotizzare perdite mensili variabili da alcune centinaia di Euro per le società più piccole fino ad arrivare ad alcune migliaia di Euro per quelle più grandi, alle quali si dovranno aggiungere altre perdite derivanti da mancati incassi per gare non svolte e per eventuali sponsorizzazioni che verranno a mancare.
E' possibile per società, tesserati e collaboratori richiedere i finanziamenti governativi per l'emergenza?
Allo stato attuale è difficile dare una risposta a questa domanda, perché gran parte delle società sono di piccole dimensioni e quindi senza dipendenti stipendiati, per cui solo se nei prossimi decreti verranno previsti specifici per il settore sportivo si potrà avere qualche possibilità.
A torto o a ragione, le bocce vengono identificate come uno sport per anziani. Proprio gli anziani sono la categoria più colpita dal virus. Il presidente Fib nazionale De Sanctis ha detto chiaramente in una recente intervista che le bocce sono state lo sport più colpito dal contagio e dai lutti dei tesserati. E' così anche nella sua provincia?
Innanzitutto io direi che le bocce sono uno sport anche per anziani, uno dei pochi sport in cui atleti anche di una certa età possono competere ad armi quasi pari con atleti più giovani, al contrario di quasi tutti gli altri sport in cui è necessario far ricorso a manifestazioni che riguardano esclusivamente atleti anziani (vedi gare “Master”). Detto questo, è evidente che una pandemia come quella in corso che colpisce soprattutto persone anziane abbia colpito in particolare il nostro sport, anche perché le società bocciofile hanno sempre avuto una importantissima funzione di aggregazione sociale che coinvolge soprattutto le persone anziane. Nella nostra provincia c’è stato un limitato numero di contagiati, con alcuni lutti sia fra i tesserati, sia fra i soci non tesserati FIB, sia fra i famigliari. Vero è che è difficile avere notizie puntuali perché con la chiusura delle società bocciofile anche i vari presidenti hanno difficoltà nel recuperare notizie da parte dei soci.
Anche dalle nostre parti c'è un'intensa attività di atleti paralimpici. Per questa categoria di persone immaginiamo che l'interruzione dell'attività e il distanziamento sociale siano ancora più traumatici...
Questo è uno degli aspetti più critici di questa situazione, perché quasi metà delle società della nostra provincia svolgevano attività con gruppi di disabili, non necessariamente da ricomprendere nelle specifiche categorie paralimpiche. Era bellissimo vedere la grande gioia che traspariva dai visi di queste persone mentre si cimentavano nel nostro sport. È evidente quindi che per loro questa sospensione comporterà certamente problematiche psicologiche importanti.
Quali sono, a parte i campionati nazionali e quelli promozionali, le gare più importanti saltate nella sua provincia
La seconda metà dell’inverno e la primavera sono i periodi con la maggiore densità di gare, quasi a cadenza settimanale, per cui sono numerose le manifestazioni riguardanti i giocatori senior ad essere state annullate a carattere regionale, ma anche un paio di tipo nazionale, alle quali si dovrà aggiungere anche la manifestazione giovanile di Osimo, che viene ritenuta da molti la più importante gara a carattere nazionale in questa categoria
Quale messaggio finale vogliamo dare a tutti i bocciofili della provincia?
La prima cosa che mi sento di dire riguarda la mia vicinanza e il più sentito cordoglio alle famiglie che hanno avuto dei lutti. A tutti i Presidenti di società va un caloroso ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto e stanno facendo per il nostro movimento, anche in questa fase estremamente difficile. Voglio terminare con la convinzione che quando si riuscirà a ripartire nel rispetto di tutte le norme di sicurezza lo faremo con la voglia e l’entusiasmo di sempre.