Tutto bene quel che finisce bene, d'accordo. Si va a Tokyo con la bandiera e l'inno, a testa alta. Ma il nodo Coni non è stato sciolto del tutto e si ha l'impressione che la battaglia, non più la guerra, possa continuare. "È solo il minimo sindacale. Non ringrazio, perché si è ottenuto solo quello che non si poteva non ottenere". Il presidente della Federbasket ed ex numero uno del Coni per 14 anni, Gianni Petrucci, non è affatto entusiasta per l'approvazione da parte del governo del decreto legge per l'autonomia del Coni. "Devo dare ovviamente atto del grande impegno e lavoro di Malagò-Mornati - sottolinea Petrucci - per questa che definisco una vittoria di tappa. Ritengo giusto quanto dichiarato da Lotti (ex ministro dello sport, ndr), che in questo provvedimento adesso dovrà nettamente migliorare nella conversione in Parlamento". "Credo - conclude Petrucci - che nel prosieguo Coni e Sport e Salute non possano convivere sotto lo stesso tetto. Dovrà poi cambiare anche la filosofia di chi ci governerà. Basta con soldi a pioggia e likecrazia".
Francesco Ricci Bitti, membro di Giunta Coni, ex membro Cio e presidente Asoif, la associazione dellle Federazioni Olimpiche estive, ci spiega: " Sono d'accordo con Petrucci, sono pienamente d'accordo perché è stato messo un punto importante, è vero, risolvendo così il contenzioso con il Cio. Ma resta aperto, apertissimo, il tema della governance, dei rapporti fra Coni e Sport e Salute, le mansioni, gli asset. Il problema del chi fa cosa. Non ci siamo ancora. La governance è tutta da vedere".
Ricci Bitti, sin dai tempi di Giorgetti, cui lo disse più volte, è stato sempre molto critico sulla posizione di Sport e Salute e soprattutto sul doppio ruolo del presidente-ad (prima Rocco Sabelli, ora Vito Cozzoli). "Un conflitto d'interesse totale", sostiene Ricci Bitti. "Sono più che soddisfatto che sia stato risolto il problema con il Cio", ci spiega Giunio De Sanctis, presidente della Federazione Italiana Bocce, "a resta aperta il fatto che noi abbiamo 5 interlocutori, e questo ci crea problemi. Va sistemato lo sport italiano, vanno chiariti ruoli e competenze. Questo è molto importante per le Federazioni". Cozzoli, più che soddisfatto per il decreto del governo, ha assicurato che Sport e Salute "in sede di conversione del decreto in Parlamento" continuerà a dare "il suo contributo". La partita continua.