Il Bocciodromo di Sondrio ora è accessibile a tutti. De Sanctis: “Salto di qualità”
Il Bocciodromo di Sondrio (via Torelli) prosegue il suo cammino di rinnovamento per offrire spazio a un numero sempre maggiore di specialità boccistiche. Ascensore installato, rampa di accesso sistemata e servizi igienici adeguati: l’edificio è stato riqualificato per renderlo fruibile alle persone con disabilità, siano essi spettatori o giocatori.
Il Comune di Sondrio, attraverso un comunicato ufficiale, ha posto l’attenzione proprio su questo nuovo intervento e, a breve, ne inizierà un altro per il rifacimento del manto di copertura. “L'Amministrazione comunale – si legge nella nota - ha promosso i due progetti nell'ambito del più ampio programma per la manutenzione e l'ammodernamento degli impianti sportivi di proprietà, affinché si mantengano nella piena efficienza e garantiscano la sicurezza e la funzionalità per gli utenti”.
"A Sondrio la pratica sportiva è molto diffusa ma il nostro obiettivo è di incentivarla ulteriormente – ha sottolineato l'assessore allo Sport, al Turismo e alle Olimpiadi 2026 Michele Diasio -. L'azione si sviluppa su due fronti allo stesso modo importanti: la manutenzione degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi, per soddisfare tutte le richieste di spazi da parte delle società sportive. Grazie a questo intervento, ora il Bocciodromo può accogliere le persone con disabilità sia sugli spalti che sulle piste. Era un'esigenza molto sentita, manifestata dagli stessi frequentatori che, come Amministrazione comunale, avevamo condiviso e sulla quale ci eravamo confrontati anche con la Federazione Italiana Bocce, per definire l'intervento nel dettaglio e rendere l'impianto funzionale".
"Il Bocciodromo di Sondrio compie un salto di qualità, ponendosi quale impianto accessibile in cui praticare tutte le specialità boccistiche paralimpiche – ha dichiarato il presidente federale Marco Giunio De Sanctis- L'obiettivo cui si deve tendere è quello che le società affiliate alla FIB e i relativi impianti debbano aprirsi a tutte le specialità della nostra disciplina e renderli fruibili a tutti. Occorre uscire dalla pratica della singola specialità, a cui siamo abituati in ogni territorio, e aprirci a tutte le nostre potenzialità, tra le quali la disabilità sportiva (fisica e intelletivo-relazionale) che occupa un ruolo di spicco".