Enzo Granaglia, dalla leggenda di papà "Berto" alla grande disponibilità per i giovani
Quando si evoca il “Campionissimo” inevitabilmente si pensa a Fausto Coppi, ma quando si accosta questa definizione al mondo delle bocce allora c’è un solo atleta che può essere definito tale: Umberto Granaglia.
Il campione che ha vinto tutto, l’asso di Buttigliera Alta (dove viveva – era nato a Venaria Reale), uno dei più grandi giocatori della storia, il più completo, stilisticamente il bocciatore per eccellenza.
Sulle sue orme il figlio Enzo ha cercato da sempre di evocare il padre. Eccellente atleta, dal cuore grande, disponibile, aperto al dialogo e alla condivisione.
Così lo ritroviamo sui campi ad insegnare alla sua gente, ai giovani che non hanno conosciuto le gesta del “Berto” ma che provano con le bocce in mano a sognare qualcosa di emozionante. Solo chi ha giocato sa quali sensazioni possano regalare questi quattro ferri rotolanti.
Proprio a Buttigliera Alta, Enzo Granaglia, affiancato da Walter Alesso, ha cercato di trasmettere “il bello delle bocce” a circa 200 ragazzi delle scuole primaria e secondaria di Vigone in una vera e propria festa dello sport con il progetto “Bocciando si Impara in sicurezza” proposto dalla Federazione Italiana Bocce e condiviso con l’Istituto Comprensivo, l’Amministrazione Comunale e la società Vigonese.
I giovani si sono alternati nelle palestre messe a disposizione dall’Istituto prendendo conoscenza delle basi del nostro sport e cimentandosi nelle varie specialità.
Nella giornata conclusiva hanno assistito ad una dimostrazione di Tiro Progressivo effettuata dal 23enne Stefano Aliverti, atleta in forza al Gaglianico società che milita in serie A e recordman Under21 con 48 bocce colpite su 50 tirate.
Sul campo i ragazzi hanno provato con vera passione sia l’accosto che la bocciata, con ottimi risultati, tanto che alcuni di loro si sono ripresentati in società nel pomeriggio per effettuare ancora qualche tiro.
Alla giornata conclusiva era presente l’Assessore allo sport, Ines Tumminello, che ha fortemente voluto portare il progetto nelle scuole: “sono convinta – ha affermato - che i ragazzi debbano conoscere tutti gli sport ed in particolare quelli che hanno meno visibilità ma sono altrettanto formativi per la crescita personale e per l’educazione sportiva, una bella esperienza da riproporre il prossimo anno”.
Un particolare ringraziamento al Dirigente Scolastico, Riccardo Lombardo, a tutti gli insegnanti e alla Società Vigonese.
E chissà se tra uno snack e l’altro il buon Enzo sarà riuscito a raccontare ai giovani chi era papà Berto.