Nei corridoi di casa i campi di gioco: il Covid-19 non ferma gli atleti!
Attività sospese, campionati bloccati, stagione andata persa, gare annullate. E chissà quando si potrà ricominciare. Il Covid-19 ha letteralmente stravolto il calendario degli atleti e ha cambiato le abitudini di tutti coloro che si ritrovavano nei bocciodromi per passare il tempo e fare qualche tiro.
Tuttavia la passione non si spegne facilmente e dopo le prime giornate di storidimento generale, ognuno si è attivato per continuare la preparazione e divertirsi. A rimpiazzare i campi di gioco, ora ci sono stanze, corridoi e viali di giardini. Chi è fortunato ad abitare in campagna non ha esitato a trasformare un lembo di terreno in una pista.
E c'è addirittura chi organizza campionati casalinghi, con tanto di locandina, come ha fatto il presidente della società Calimerese, Fabio Montinari.
"Chi ha le bocce nel sangue, quelli che senza la loro partitella sono perduti, quelle che il gioco delle bocce se lo sognano anche di notte, stanno soffrendo tanto in questo periodo - afferma Montinari -. Allora, chi più chi meno, prova ad inventarsi qualcosa: come noi, ad esempio, io e mia moglie, Atena Siculella, socia e atleta della mia società, insegnante di sostegno della scuola primaria e anche educatore sportivo scolastico, abbiamo lanciato una gara nel corridoio di casa".
Tra i suoi soci c'è chi, come Pierluigi SIcuro, per perfezionarsi con la precisione e la concentrazione del tiro al volo, ha creato una boccia di carta e nastro adesivo e gioca a fare centro in un secchio.
"Con i soci ci sentiamo sempre, tra telefonate e video chiamate - afferma Cristian Malerba, presidente della Sannicolese -. Proviamo almeno così a lenire il dolore della lontananza tra noi e dai campi di gioco. Ognuno si sta allenando come può a casa, anche i nostri atleti paralimpici non si sono persi d'animo, anzi, loro hanno anche la possibilità di allenarsi attraverso un'app della boccia, in attesa di ritornare a prepararsi a livello pratico sul campo. Per chi gioca a raffa, poi, ha trasformato ogni spazio un po' più ampio in una pista. Il virus ci sta mettendo alla prova e noi stiamo rispondendo!".
"Ci manca tutto! Dal gioco, dallo sport agonistico, dall'entusiasmo dei ragazzi che stanno imparando a giocare all'affetto di chi frequenta il bocciodromo da più tempo. Ci manca la convivialità, per noi le bocce non sono solo sport, ma è soprattutto condivisione - afferma Cristian Vitto, presidente della Martanese -. Avevamo tante attività che si sono fermate all'improvviso: dalle femminili alle giovanili, con le quali volevamo vincere il titolo. I nostri giovani stavano dimostrando di saper giocare e competere nella propria categoria, che però, per questioni d'età, dovranno cambiare l'anno prossimo". E questo significa che, appena si ritornerà in campo, dovranno impegnarsi di più per tenere testa agli atleti più grandi e preparati. Ci penserà l'allenatore a metterli in riga: adesso l'unico pensiero è tornare quanto prima nei bocciodromi.