Le interviste di FIB Sardegna: Nicolas Mereu, giovane talento sardo della raffa
E’ uno dei talenti emergenti nel panorama delle bocce sarde: Nicolas Mereu ha 17 anni appena compiuti e rappresenterà la Sardegna nel prossimo prestigioso Circuito élite Under 18, con sei gare organizzate in diverse regioni della penisola.
Nato boccisticamente al Circolo Bocciofilo di Settimo San Pietro, suo paese natale, oggi è tesserato con il CB Cagliari e fa parte della rosa di giocatori della Termosolar Cagliari che disputa il massimo campionato di Serie A, dove ha già dato mostra delle sue capacità.
Tecnicamente nasce tiratore, splendido sottomanista dalle altissime percentuali, ma negli ultimi anni, con la maturità e l’esperienza, è migliorato anche nell’accosto.
Fa parte, Nicolas, di un gruppo di ragazzi sardi dalle grandi potenzialità, già vincenti lo scorso anno a livello nazionale nella Coppa Italia Juniores, dei quali si sentirà parlare negli anni a venire.
Nicolas, sei uno dei 16 giovani selezionati in tutta Italia che parteciperanno, come migliori under 18, al Circuito élite. Un risultato prestigioso: ti senti pronto per questo impegno?
Mi sento onorato per la grande opportunità che mi è stata offerta e stimolato dal confronto con i migliori atleti nazionali della mia categoria. Solo dopo le prime gare potrò capire se sarò all’altezza dei più bravi.
Sicuramente ti aiuterà l’importante esperienza che hai fatto quest’anno nel massimo campionato di Serie A con la Termosolar Cagliari. Cosa hai imparato in questi mesi dai tuoi compagni di squadra, giocatori ormai affermati anche a livello nazionale?
Non c’è dubbio, è un privilegio far parte di una squadra così forte e pur avendo giocato solo pochi set, ho partecipato a tutti gli incontri, comprese le impegnative trasferte e in ognuno di essi ho avuto modo di ampliare il mio bagaglio di conoscenze, prima limitate alla nostra realtà regionale.Dai miei compagni, tutti grandi giocatori, ho imparato a correggere i miei difetti e soprattutto ho fatto grandi progressi nelle decisioni di gioco, che ora prendo con maggiore attenzione.
In questo sport, come in tutti, è fondamentale la preparazione tecnica e atletica: quanti giorni e quante ore dedichi all’allenamento?
I miei allenamenti sono quotidiani e in media gli dedico dalle tre alle quattro ore. Due o tre volte alla settimana vado al Bocciodromo di Cagliari per gli allenamenti con la squadra di Serie A.
Chi è stato il tuo primo maestro di bocce?
Tebaldo Salis, un grande appassionato che ha dedicato parecchio del suo tempo a noi giovani.
Sei un ragazzo molto giovane e per affrontare gli impegni agonistici dovrai fare dei sacrifici che altri tuoi coetanei magari non fanno. Pensi che ne valga la pena?
Non li considero sacrifici, perché faccio tutto volentieri e mi rendo conto dei notevoli miglioramenti che ho ottenuto grazie all’allenamento costante.
Cosa pensano i tuoi amici non bocciofili della tua passione per questo sport?
Purtroppo, anche se ho provato a convincerli, non sono interessati alle bocce. Peccato, perché è uno sport che unisce agonismo e amicizia, con grandi soddisfazioni personali.
Come passi il tuo tempo libero?
Sono interessato a tante altre cose, così come i miei coetanei. Però le bocce rappresentano la mia più grande passione e gli dedico tanto del mio tempo libero.
Da quanti anni giochi a bocce
Ho iniziato a soli 5 anni, seguendo le orme di mio padre che era ed è ancora un grande appassionato.
Lo scorso anno avete ottenuto il primo posto assoluto alla Coppa Italia Juniores: vi aspettavate questo straordinario risultato?
Assolutamente no! E’ stata una grandissima soddisfazione anche perché inaspettata. Bellissima, poi, perché condivisa con i miei compagni di squadra.
Una nota dolente: il titolo italiano juniores di terna perso in finalissima. Cosa ti ha insegnato quella sconfitta?
Peccato, perché era nelle nostre possibilità. Ci ha insegnato di mantenere sempre la calma e la freddezza nelle fasi decisive, aspetti che sono mancati nella finalissima.
Qual’è il tuo sogno “sportivo” nel cassetto?
Devo dire che per me era già un sogno giocare a 17 anni nel campionato di Serie A, ma visto che sognare è bello e non costa nulla, sarei felicissimo se mi convocassero nella Nazionale Giovanile.