Le interviste di FIB Sardegna: Alessio Frongia, la giovane promessa con un futuro da campione
Un destino sportivo già scritto, quello di Alessio Frongia, giovanissima promessa delle bocce sarde (e non solo….). Una passione nata sin da piccolo, quando accompagnava in tutti i bocciodromi della Sardegna il papà Stefano, oggi compagno di squadra nel Cagliari, qualche anno fa vice campione italiano e protagonista della prima promozione in Serie A della formazione cagliaritana.
Diciassette anni, Alessio è nato a Serramanna e cresciuto boccisticamente nella società locale, insieme ad un gruppo di altri bravi e giovanissimi bocciofili. Con quella maglia i primi successi e la scalata alle categorie. Poi il trasferimento, in questa stagione agonistica, al C.B. Cagliari, società con la quale è protagonista nel massimo campionato nazionale.
Una maturità personale e soprattutto sportiva cresciuta anno dopo anno, allenamento dopo allenamento, anche grazie all'affiancamento del papà Stefano. Arrivano i risultati di rilievo non solo nelle gare regionali ma anche nazionali, come il titolo italiano in Coppa Italia juniores insieme ai pari età del Comitato provinciale di Cagliari nel 2017 e l’eccellente 4° posto assoluto nel circuito élite under 18 della precedente stagione.
Sabato 26 gennaio 2019 Alessio si è classificato al 1° posto nella parata élite under 18 organizzata dalla società Caccialanza di Milano, un risultato di prestigio che sottolinea i notevoli progressi di natura tecnica e di personalità del ragazzo in questo ultimo periodo.
Alessio, partiamo dall’ultimo prestigioso successo: dopo l’importante convocazione alla parata élite con molti dei giovani talenti della raffa, hai pensato di poter vincere la gara?
Ci speravo, sapevo che giocando bene potevo vedermela alla pari con tutti. Conoscevo molti dei miei avversari, che avevo visto o incontrato nel circuito élite della scorsa stagione. Una vittoria di cui sono davvero soddisfatto anche perché nella parata era previsto il tiro di precisione, che io non avevo mai fatto e nel quale sono andato bene.
Dal quarto posto dello scorso anno nel circuito élite under 18, a questa vittoria: un percorso di crescita di grande rilievo. Cosa è cambiato in questi mesi?
Soprattutto il mio comportamento in campo, così come la consapevolezza e la fiducia nei miei mezzi, cresciuta molto stando a contatto con giocatori di alto livello.
L’esperienza nel massimo campionato di serie A è certamente un’opportunità di crescita eccezionale per un giovane che si trova ad affrontare i più grandi campioni italiani. Che sensazioni provi nell’affrontarli sul campo alla pari, in una competizione così importante?
Negli incontri cerco di non pensare all’avversario ma esclusivamente a me stesso, consapevole che sulla carta parto sempre sfavorito.
La passione per le bocce è nata con tuo padre Stefano, insostituibile maestro e anche compagno in gara. Oltre a lui, chi tra i giocatori sardi e della penisola ti ha ispirato in questi anni per migliorare la tua tecnica di gioco?
Sono diversi. Tra i tanti direi Paolo Brucciani per la serietà in campo, Roberto Moi per la perfezione del gesto tecnico e la completezza del giocatore, Carlo Farris per la grande determinazione e passione che mette in campo in tutti gli incontri.
Chi ti ha impressionato di più tra i campioni che hai incontrato sinora?
Sarà una risposta scontata: Gianluca Formicone. Un campione che mi ha colpito anche per la continuità nel giocare sempre ad altissimo livello.
Tra i tuoi compagni di squadra della Termosolar Cagliari ci sono giocatori di grande esperienza. Cosa hai imparato in questi mesi da loro?
Sono migliorato molto sulle decisioni di gioco, nel saper stare in campo e soprattutto nell’approccio mentale con il quale affrontare gli incontri decisivi.
Quanto tempo dedichi all’allenamento e quanto al tempo libero? Pratichi qualche altro sport oltre alle bocce?
Mi alleno cinque giorni alla settimana e ho abbandonato altri sport che praticavo per dedicarmi esclusivmente alle bocce.
Sei un ragazzo molto giovane e per affrontare gli impegni agonistici dovrai fare dei sacrifici che altri tuoi coetanei magari non fanno. Pensi che ne valga la pena?
Sicuramente si, anche perché lo sport che pratico mi appassiona. Sto facendo le prime esperienze contro avversari di altissimo livello e se voglio essere competitivo a questi livelli devo seguire uno stile di vita da atleta.
Descrivi una tua giornata tipo
La mattina vado nell’azienda di mio padre, mentre il pomeriggio lo dedico alle bocce.
Qual’è il tuo sogno “sportivo” nel cassetto?
Su tutti, la convocazione in Nazionale. Anche se il titolo italiano assoluto sarebbe motivo di grande soddisfazione.