Oggi il Comitato Olimpico Internazionale compie 126 anni
Nell'anno del rinvio delle Olimpiadi per la pandemia, suona strano celebrare i 126 anni della fondazione del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale. Fu proprio il 23 giugno del 1894 che a Parigi, durante una riunione dell''Union des sociétés françaises de sports athlétiques all'anfiteatro dell'Università Sorbona di Parigi, fu stabilito di restaurare i Giochi Olimpici. I Giochi nell'antichità si svolgevano in Grecia e mettevano a confronto i migliori atleti nelle diverse discipline. I primi furono nel 776 a.C., composti in pratica solo dalla corsa, gli ultimi oltre 1000 anni dopo. Nel frattempo era aumentato il numero delle discipline praticate, era stato stabilito di svolgerli ogni 4 anni, ed era stata decretata la tregua olimpica: nei giorni dei Giochi infatti erano sospese tutte le guerre. Su impulso del Barone Pierre de Coubertin i Giochi rinacquero quel giorno, il 23 giugno del 1894, quando si decise di riproporli, facendoli disputare in Grecia, la terra dov'erano nati. Il nuovo organismo, il CIO, fu incaricato di organizzare quindi le prime Olimpiadi dell'era moderna. L'edizione di Atene nel 1896 fu un successo, e da lì partì la lunga storia dei Giochi, a cui, dal 1924, si aggiunsero quelli invernali e dal 1960 quelli paralimpici (anticipati da quelli di Stoke Mandeville). Solo le Guerre Mondiali sono per ora riuscite a fermare le Olimpiadi, nel 1916, 1940, e 1944. I 32esimi Giochi sono in programma a Tokyo per la prossima estate, nel 2021 quando, ci si augura, l'emergenza sanitaria sarà terminata. Lo scorso marzo, nel comunicare la decisione di rinviarli infatti l'attuale Presidente del CIO Thomas Bach ha dichiarato: "Uniamoci assieme per utilizzare questo potere dello sport per preparare i Giochi Olimpici rinviati come un momento di solidarietà e resilienza dell'umanità". Il sogno delle Bocce di essere presenti alle Olimpiadi di Parigi 2024 è stato infranto, ma la crescita di consapevolezza del movimento e la presenza della Boccia ai Giochi Paralimpici fa sperare di poter, in un prossimo futuro, vedere il nostro amato sport sul palcoscenico più prestigioso ed emozionante come disciplina del programma.