Campionati Italiani Paralimpici 2021 - Nel weekend a Trevi in campo le toscane Rosano e Gregori
La lunga stagione sportiva della Federazione Italiana Bocce termina nel fine settimana tra venerdì 17 e domenica 19 dicembre 2021, quando a Trevi, in provincia di Perugia, si terranno i Campionati Italiani di bocce paralimpiche, Sitting e Standing. Si assegneranno tre titoli tricolori: Individuale Sitting, Coppia Sitting e Individuale Standing.
Si tratta dell’ultimo evento tricolore dopo gli scudetti delle competizioni a squadre e i titoli italiani individuali assegnati dallo scorso mese di giugno nelle specialità della Raffa, Volo, Petanque, Beach Bocce, Boccia Paralimpica a, dunque, nel prossimo weekend anche di bocce paralimpiche.
“Si tratta di un movimento, quello delle disabilità fisiche, che stiamo sviluppando sull’intero territorio nazionale – ha affermato il presidente federale Marco Giunio De Sanctis – Dal punto di vista numerico, dal 2017 il numero dei praticanti è aumentato notevolmente. Ora dobbiamo lavorare sia per coinvolgere i più giovani sia per innalzare il livello tecnico degli atleti, che già praticano questa specialità”.
“Sarà un lavoro difficile, ma occorrerà anche creare un circuito internazionale delle bocce paralimpiche, soprattutto per le disabilità fisiche, che ad oggi non esiste – ha proseguito il presidente De Sanctis – È indispensabile costruire un movimento anche negli altri Paesi per quel che riguarda gli atleti Sitting e Standing. Questa è la nuova e difficile sfida”.
“L’ultimo Campionato italiano si disputò nell’ottobre 2019 al Centro Tecnico Federale di Roma – ha ricordato De Sanctis – Gli atleti, dopo lo stop forzato per via della pandemia, sono tornati sulle corsie da gioco per un circuito di gare organizzate sui territori e, sempre nella Capitale, lo scorso mese di maggio, in occasione del Trofeo OSA”.
A Trevi si giocherà da venerdì 17 dicembre 2021, dalle ore 15, con le finali e le premiazioni previste domenica 19, a partire dalle ore 9,30.
Per la Toscana saranno in campo due ragazze della Po.Ha.Fi. di Firenze, Martina Rosano e Silvia Gregori, cariche ed entusiaste come non mai. Per Martina si tratta del secondo Campionato Italiano, mentre Silvia è all’esordio. “Ho cominciato nel 2018 per accompagnare mio fratello Pietro, anche lui rimasto paralizzato” esordisce Martina. “Con la Po.Ha.Fi. praticavo tennis tavolo mentre Pietro è sempre stato affascinato dalle bocce. Abbiamo iniziato assieme, piano piano è cresciuta la passione oltre alla soddisfazione e alla consapevolezza di poter competere. Questa disciplina mi ha aiutato a migliorare caratterialmente e alla Po.Ha.Fi. abbiamo formato un bel gruppo, fatto di giocatori esperti e di nuove leve. Purtroppo la pandemia e qualche acciacco di qualcuno hanno un po’ ridotto le occasioni di stare tutti assieme, ma il legame rimane forte”.
Silvia Gregori ha cominciato ancora dopo, nel 2019. “Non conoscevo le bocce paralimpiche fino a giugno del 2019 quando l’istruttore Claudio Costagli venne al centro di riabilitazione dove svolgo terapia per una giornata promozionale. Giocammo nella veranda con le bocce da Boccia e mi appassionai. Presi contatti con la Po.Ha.Fi. e col Presidente Luigi Sciannameo e da allora mi sono allenata sempre con costanza” esordisce. “Andai presto a un meeting, e i risultati non furono certo entusiasmanti, ma non ho mai pensato di mollare, anzi. Andare avanti è stata una sfida con me stessa, ho iniziato a prendere confidenza con le corsie, con le bocce, ad essere sempre più precisa, sono cresciuta”.
Al termine dell’ultimo allenamento prima della partenza per Trevi presso la Bocciofila Scandiccese, la casa della Po.Ha.Fi., Martina e Silvia sono entusiaste. “Andiamo ai Campionati per divertirci e misurarci, e chissà cosa verrà – dice Martina - poi penseremo a rimpolpare le fila della squadra, negli ultimi tempi sono venuti a provare nuovi ragazzi, provenienti da altre discipline, che si sono divertiti. Vogliamo ritrovarci assieme per continuare ad allenarci e a migliorare la nostra tecnica di base”. “Sarà una bella sfida – aggiunge Silvia – e una esperienza significativa. Sicuramente sarà positiva perché io quando gioco a bocce sto bene. Questo sport mi consente di rilassarmi e di concentrarmi. Quando devo accostare, o bocciare, sono sola con la mia boccia e tutto il resto rimane fuori. Questo gioco mi ha aiutato nel mio lavoro di riabilitatrice psichiatrica, mi ha aiutato a ragionare per piccoli obiettivi sempre crescenti, a concentrarmi su qualcosa di preciso. In un quotidiano che chiede di essere multitasking, le bocce sono uno sport e un gioco terapeutico, capace di fare acquisire competenze utili in tutti i campi della vita”.