Grazie Nando, non ti dimenticheremo mai
“Ciao ragazzi, sono Nando, vi avevo detto che negli ultimi tempi dall’Aldilà mi avevano chiamato un sacco di volte. Stavolta mi hanno detto che sono stufi di aspettarmi e addirittura per convincermi a raggiungerli hanno organizzato una gara giovanile di bocce! Non posso mica mancare! Dovrò pur vedere se c’è qualche bel talento da coltivare”.
Siamo sicuri che lui ce lo avrebbe comunicato così, con una delle sue solite “battutine” sulle sue comunicazioni con l’Aldilà e con il sorriso sulle labbra, anche in questo tragico momento.
Ma chi era Nando?
Per tutti, giovani, meno giovani ed anche attempati giocatori era “l’uomo delle bocce”, una memoria storica del nostro sport, un “maestro”. Nando e le bocce un binomio indissolubile. Nessuno sa quanti campi ha calcato, quanti giovani ha seguito, quante palestre scolastiche ha frequentato alla ricerca di nuove leve da far innamorare al nostro sport.
La sua storia nel mondo delle bocce ci dice che Nando è stato prima giocatore, poi dirigente e infine, anzi da sempre, istruttore. Quando abbia iniziato a giocare non è dato sapere. Per tutti noi Nando ha sempre giocato e sui nostri campi c’è sempre stato. L’abbiamo visto vestire i panni del dirigente dal 1988 al 1998, in qualità di Presidente del Comitato provinciale di Udine, poi dal 2000 al 2012 consigliere dello stesso Comitato e negli ultimi anni “amico”, sostenitore, “consulente” del comitato stesso. Insomma, oltre 30 anni al servizio di questa “istituzione” … ma sarebbe estremamente riduttivo ricordarlo per questo.
Nando è stato giocatore, educatore, istruttore, mentore, fratello, papà, nonno di tutti noi tesserati. Chiunque ha avuto la possibilità, l’opportunità di chiedergli un consiglio, un suggerimento, una parola di conforto perché davvero, Nando, non aveva colore sociale: era proprietà e patrimonio umano di tutti noi e del movimento boccistico in generale.
Tantissimi i ragazzi che ha contribuito a “formare”, prima di tutto come uomini e poi come “giocatori” e tante le società con le quali e per le quali ha riscritto la storia. La prima il Moimacco, una piccola realtà che sotto la sua guida in pochi anni è diventata una delle migliori espressioni delle bocce giovanili in Italia, collezionando allori a non finire. E poi la squadra femminile del Buttrio, creata dal nulla e portata in pochissimo tempo ai vertici nazionali. Due delle sue opere d’arte.
Gli acciacchi non l’hanno mai fermato. Negli ultimi tempi seguiva il settore giovanile del Buttrio, oltre a qualche atleta a cui era molto legato. Fino all’ultimo giorno, quasi, ha respirato la sabbia dei campi che tanto amava.
Tantissime le testimonianze lette negli ultimi giorni sui social, scritte da campioni mondiali, nazionali o “scalfarotti” qualunque (come amava lui chiamarci) che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. “Chi ha paura non vada in guerra”, questo il suo motto che quasi tutti hanno ricordato nei loro “post”: lui questo modo di dire lo applicava anche nella vita perché Nando ha affrontato i suoi innumerevoli problemi sempre con coraggio e senza mai abbandonare il sorriso.
Da venerdì siamo più soli, ma non preoccupatevi, siamo certi che lui continuerà a seguirci e a consigliarci dall’alto: quando una nostra boccia starà per “incocciare” contro una avversaria chiederà “permesso”, quando tireremo una boccia che sembrerà bassa lui ci ricorderà di “alzare suuuuu quel braccio”, quando perderemo una partita giocando male in accosto lui ci insegnerà che “le partite si vincono a punto” e quando ci arrabbieremo dopo una sconfitta ci dirà che “dobbiamo giocare per divertirci”. Potremmo andare avanti ore a citare le sue “perle” e a descrivere un uomo semplicemente di una bontà smisurata.
Ora la nostra missione sarà quella di continuare il percorso che lui ha iniziato e condotto fino a qualche giorno fa. Sarà difficile, impegnativo, ma glielo dobbiamo. Lui avrebbe voluto questo.
Grazie immenso Nando, non ti dimenticheremo mai.
Nando alla guida dei ragazzi di Udine nella Coppa Italia 1995 a Fossano
Vittoria della Coppa Italia 1997 a Fagagna
Nando durante un discorso in qualità di Presidente provinciale
...mentre premia in uno stage a Ovaro nel 1989
Qui con alcuni giovani della Quadrifoglio, tra i quali un paio di futuri campioni del nostro sport: Ziraldo e Di Fant
Qui invece con alcuni futuri "scalfarotti", squadra under 14 del Moimacco
Nando sul podio dopo uno dei numerosi successi alla guida dei ragazzi di Moimacco
Qui mentre rincuora Caterina Venturini in un momento di sconforto
Immortalato mentre dà qualche indicazione in qualità di CT della squadra del Buttrio femminile di Serie A
Nando premia le campionesse in erba Caterina Venturini e Barbara Zurini
"Il campione dell'Italia sono io!!".....Nando con la coccarda al petto, ai piedi del podio dopo lo scudetto vinto dalle sue ragazze del Buttrio
Nando CT e Lorenzo vice CT...spettacolo assicurato!
Chiudiamo così, con un paio di scatti insieme ai suoi più stretti collaboratori, amici di una vita...
"Nessuno muore finchè vive nel cuore di chi resta"