A Brezzo di Bedero ultima competizione varesina dell’anno di bocce raffa
Venerdì 25 novembre si è conclusa la stagione agonistica 2022 della Provincia di Varese con il 18° Trofeo Comune di Brezzo di Bedero competizione individuale aperta a tutte le categorie
Venerdì 25 novembre a Brezzo di Bedero si è conclusa la stagione agonistica 2022 della Provincia di Varese con il 18° Trofeo Comune di Brezzo di Bedero, competizione individuale aperta a tutte le categorie.
Forse perché era l’ultima gara in programma, forse per la formula che prevedeva lo svolgimento a settori con possibilità di fare le eliminatorie in sedi diverse – Brezzo di Bedero e Vergiate presso la Bottinelli Vergiatese – per riunire i finalisti sui campi della Società organizzatrice, rimane il fatto che hanno potuto essere effettuate 18 qualificazioni con una potenziale partecipazione di 144 atleti.
Un successo sicuramente, come rilevato dal Consigliere regionale Guido Bianchi nel suo intervento alla cerimonia di premiazione. Successo anche qualitativo, se pensiamo all’eliminazione nelle fasi iniziali di personaggi illustri come, tanto per citarne uno, Barilani.
Alle finali si sono presentati 18 atleti: hanno dovuto essere coinvolte altre sedi limitrofe per arrivare a selezionare i quattro semifinalisti, quindi sono state interessate anche Creva e Cuvio in uno scenario territoriale davvero esaustivo.
In questo contesto non poteva mancare un elemento che diventa sovente protagonista nello sport delle bocce: la sorpresa.
Scorrendo l’elenco dei finalisti emergevano, senza il minimo contrasto di opinioni, alcuni nominativi ai quali veniva applicata con cura, tramite impianti di assoluta precisione, l’etichetta di favoriti, non solo per il palmares che potevano esibire, ma soprattutto per la sequenza ininterrotta di risultati eclatanti ottenuti nel corso dell’anno. Invece … Invece sembrava che il solito gnomo burlone, celato negli arcani anfratti dei boschi del Cuvignone, avesse premeditato una perfida congiura ai danni degli idoli che maestosamente sarebbero scesi in campo per dimostrare ai comuni mortali la lor possanza – Dante Alighieri pur l’aveva citata nella sua poesia “Io sento sì d’amor la gran possanza” -.
Così Turuani, dall’alto dei suoi titoli, dopo aver travolto il giovane e aggressivo Callegari della Stella, si confrontava con uno degli innumerevoli casciaghesi pervenuti con intenti bellicosi nel delizioso centro sparso sulle colline specchiate sul litorale luinese, convinto, non di farne un boccone unico, ma di costringerlo alla resa se non altro terrorizzandolo con la sua fama. Ma l’Ambienti, si trattava di lui, di recente promosso in categoria A dopo una serie di risultati impressionante conseguiti in coppia con Manera, non era per niente in accordo e, con puntigliosa costanza, costringeva il totem ad arrendersi. Nella medesima parte del tabellone proprio il Manera incappava nella cosiddetta mina vagante del Malnatese Piantanida, che senza alcuna remora, senza sbagliare mai una bocciata neppure per mantenere un briciolo di suspense, provvedeva a ridurre ulteriormente il gruppo di Casciago, salvo poi arrendersi, dopo una furibonda battaglia al solito Ambienti, sempre più affamato di ambite prede. Nell’altro lato una semifinale inattesa vedeva il talento ormai non più emergente, bensì affermato esploratore delle vette della categoria, considerate le reiterate presenze nel campionato italiano a squadre con Possaccio, Roberto Mazzolini confrontarsi con uno dei pochi sopravvissuti della Bederese, quel Nicolò Canzoneri sul quale nessuno avrebbe puntato neanche un centesimo di euro.
Invece… Invece il locale non s’impressiona affatto, fa corsa di testa fino ad avere nelle sue mani, in un paio di occasioni le bocce del decimo decisivo punto: non avviene, forse il timore dell’impresa, forse un eccesso di convinzione determinato dalla conoscenza del terreno di gioco, forse … chissà, ma il giovanissimo Roberto prevale per un soffio e accede alla finale.
Lì, stranamente, non c’è più storia, Ambienti completa la collezione e vince anche con una certa facilità conquistando il – pesantissimo trofeo per la sua base in onice – messo in palio dall’Amministrazione Comunale, rappresentata dal Sindaco Daniele Boldrini e dall’assessore Davide Boscaro. Qualche breve discorso con un altro sindaco, l’immancabile Ermes Colombaroli di Porto Valtravaglia, rinfresco e giù il sipario: per quest’anno in Provincia di Varese è iniziato il letargo invernale.