Boccia Paralimpica, la storia di Ciro Montanino tra sport, lavoro e laurea
Una bella storia in piena pandemia: è quella dell’atleta di Boccia Paralimpica, Ciro Montanino. Originario di Aversa, in provincia di Caserta, dall’età di 10 anni si è trasferito, con i genitori, al Nord nell’allora territorio milanese, in uno dei Comuni, Lesmo, rientranti a far parte di Monza-Brianza.
“Ricorderò a lungo l’emergenza sanitaria per due motivi: il primo perché abbiamo potuto giocare a Boccia pochissimo e, dunque, siamo stati costretti a mettere da parte la nostra grande passione; il secondo perché, pur continuando a lavorare, ho raggiunto il traguardo della laurea”.
Nell’ottobre 2020, infatti, Ciro Montanino, atleta dell’ASD La Fenice Diversability&Sport, si è laureato in Informatica all’Università Milano-Bicocca. “Una grande soddisfazione perché ho trascorso gli ultimi anni a lavorare, studiare e allenarmi per poter competere nella Boccia Paralimpica a livello nazionale”, racconta il giocatore classe 1986.
“Ho iniziato a giocare nel 2014 grazie a Mauro Perrone – ha ricordato Ciro Montanino, affetto dalla nascita da tetraparesi spastica – Mi aveva parlato della possibilità di dedicarci a una disciplina sportiva e ho provato. Mi sono divertito e ho iniziato a giocare con la SuperHabily. Nel 2018 mi sono trasferito alla Sportiamo di Giussano, prima di iniziare la mia avventura con La Fenice di Nova Milanese, esperienze quest'ultime condivise con l'atleta Pietro Melone e il tecnico Cristina Costantini”.
“Prima della pandemia ci allenavamo anche tre volte a settimana – ha spiegato Ciro Montanino, la cui passione è derivata anche dal nonno che praticava la Raffa in provincia di Caserta – Ora cerchiamo di andare in palestra una o due volte, seguendo tutti i protocolli di sicurezza. Stiamo, pian piano, riprendendo e l’obiettivo per l’imminente futuro è quello di fare promozione per la Boccia Paralimpica nella zona di Monza-Brianza e, a tal fine, ci stiamo muovendo con varie associazioni territoriali che si occupano di persone con disabilità. L’obiettivo è quello dell’inclusione e della diffusione della disciplina”.
Ciro Montanino, oltre a partecipare al al ‘World Open’ in Canada, difendendo i colori della nazionale azzurra, e a due edizioni del ‘BISFed Olbia Boccia Regional Open’, ha vinto le medaglie d’oro ai campionati italiani a squadre nel 2017, individuale e a squadre nel 2018 a Lecce, d’argento ai tricolori a squadre nel 2019 a Torino.
“La disabilità non è stata un ostacolo ai miei obiettivi – ha affermato il 35enne atleta di origini campane – Mi sono tolto le mie belle soddisfazioni nello sport e nella vita. Ad esempio, ho partecipato al programma Erasmus e ho vissuto a Madrid da solo per cinque mesi”.
“Da quando la Boccia Paralimpica è passata sotto l’egida della FIB e con l’impegno del presidente Marco Giunio De Sanctis abbiamo fatto passi da gigante – ha affermato Montanino – Finita l’emergenza sanitaria dovremo tutti dare il proprio contributo per far sì che aumentino i praticanti. Un maggior numero di atleti farebbe innalzare anche il livello tecnico e questo è importante per crescere a livello internazionale. Nel mio piccolo anche io cercherò di dare il mio apporto. Vorrei diventare arbitro e tecnico. Seguirò, dunque, i corsi che saranno attivati dal Centro Studi della FIB, al fine di impegnarmi nella Boccia a tuttotondo”.