Francesco Stefanizzi e la Boccia Paralimpica: “Sono campione italiano e arbitro. Ora voglio studiare anche da tecnico”
Francesco Stefanizzi è un giovane atleta della Boccia Paralimpica, campione italiano Individuale della categoria BC2, titolo conquistato a Torino nel luglio 2019. Pugliese, affetto da tetraparesi spastica, “pur conducendo una vita abbastanza normale”, confida il 23enne.
Vive a Cutrofiano, in provincia di Lecce, e gioca con la Sannicolese, società bocciofila, Centro Avviamento Bocce, dove si pratica Raffa e Boccia Paralimpica.
“Ci alleniamo in uno spazio ricavato all’interno del bocciodromo, anche se stiamo cercando una nuova location per la nostra attività, pur avendo il desiderio di continuare a frequentare il bocciodromo di Sannicola – ha affermato Francesco Stefanizzi – Per noi atleti della Boccia è importante condividere gli spazi anche con gli atleti normodotati. È un momento di crescita e integrazione per tutta la società”.
“Devo essere onesto – ha ammesso Stefanizzi – All’inizio, prima di provare a giocare a Boccia Paralimpica, ero un po’ diffidente. Sul campo, invece, ho avuto modo di vedere come in questa disciplina sia importante, oltre al gesto tecnico e motorio, anche la strategia di gioco. Questo fattore mi ha fatto appassionare. Occorre pensare e riflettere sulle mosse da effettuare e su come contrastare le strategie dell’avversario, un po’ come negli scacchi”.
Dalla diffidenza iniziale, Stefanizzi è sempre più impegnato nella Boccia Paralimpica, “ho iniziato a giocare, ho un vinto un titolo italiano, poi mi sono reso conto che mi sarebbe piaciuto dare qualcosa per il movimento”.
“Spinto anche dal presidente della Sannicolese, Cristian Malerba, ho frequentato il corso di arbitro di Boccia Paralimpica – ha spiegato il classe 1998 – Non appena il Centro Studi della FIB farà partire il corso da tecnico, parteciperò anche a quello. Inoltre, vorrei acquisire nozioni su Raffa, Volo e Petanque e dare una mano alla mia società per lo sviluppo del movimento”.
Il gruppo di cui fa parte Francesco Stefanizzi, al momento, conta quattro atleti di Boccia Paralimpica, “con cui ci alleniamo due volte a settimana con un terzo allenamento facoltativo il sabato mattina. Vorremo tornare, quanto prima, alle abitudini pre-Covid. Per noi è fondamentale. Non appena sarà possibile, magari in estate, con la Sannicolese organizzeremo nelle piazze dei centri limitrofi qualche evento promozionale per far conoscere la nostra disciplina sportiva e le attività, sia della Raffa che paralimpiche, della Bocciofila Sannicolese. Vogliamo promuovere il movimento boccistico nella nostra zona in un contesto sportivo di integrazione e socializzazione”.
Stefanizzi, iscritto al secondo anno di Economia e Finanza all’Università di Lecce, studia teatro ed è anche un videomaker, passioni quest’ultime un po’ rallentate dagli impegni universitari, sportivi e, in parte, anche dall’emergenza sanitaria.
“Credo molto nell’impegno sportivo – ha concluso Francesco Stefanizzi – Ritengo che, attraverso lo sport, si possano rompere tutte quelle barriere culturali ancora presenti, soprattutto al Meridione, dove, troppo spesso, le famiglie ancora oggi hanno difficoltà nell’ammettere la disabilità di un figlio. L’integrazione e l’inclusione generate dallo sport, in tal senso, sono un potente strumento”.