È una storia lunga quasi 40 anni quella dell’Associazione Polisportiva Handicappati Pisa, per tutti nell’ambiente semplicemente l’ASHA. A dispetto del nome ha sede non sotto la Torre Pendente, ma in provincia, a Pontedera.
Una storia fatta di successi sportivi, di conquiste sociali sul territorio, e anche di apparizioni al cinema. Nella scena finale di Amici Miei Atto II°, il regista Mario Monicelli vestì infatti con la divisa dell’ASHA il protagonista Raffaello Mascetti, interpretato da Ugo Tognazzi, impegnato ai Campionati di Atletica in carrozzina, mentre i suoi sodali in tribuna esponevano lo striscione della società.
L’ASHA nasce nel 1981 come ASD dalla volontà di alcuni atleti paralimpici che avevano necessità di organizzarsi per praticare in Toscana; erano ancora i tempi pionieristici del paralimpismo. Col tempo cresce, i suoi atleti partecipano a 5 Paralimpiadi, da New York-Stoke Mandeville 1984 a Sidney 2000, riportando successi in tante competizioni in diverse discipline.
Nel frattempo l’ASHA matura ancora e indirizza i suoi interessi verso il sociale, in particolare sui temi della mobilità, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, della sensibilizzazione al tema della disabilità nelle scuole e non solo, diventando punto di riferimento sul territorio.
La sezione sportiva adesso è rappresentata dalle Bocce, disciplina da sempre presente all’ASHA. “Abbiamo avuto tanti praticanti in 40 anni, sia con disabilità fisica che intellettiva - ci dice il Presidente Pier Luigi Bellucci, persona determinata e appassionata – e adesso abbiamo un gruppo di ragazzi DIR che si diverte e si fa valere nelle competizioni”.
Gli atleti si allenano con il loro istruttore, il tecnico FIB Gianni Tempesti, sui diversi campi del territorio laddove accolgono sempre nuovi potenziali bocciofili. Due sono coloro che si sono avvicinati nell’ultima stagione. “Eravamo venuti a conoscenza della particolare situazione di un ragazzo, che per vari motivi passa le sue giornate in un centro con persone anziane – prosegue Bellucci – ma è con le Bocce che dà il meglio di sé. È un’attività che lo appassiona, che lo rende gioviale e capace di interagire con gli altri. L’altro ultimo arrivato ci aveva contattato invece tramite la famiglia per il servizio Taxi, gli abbiamo proposto di giocare, ha provato, si è divertito e ora fa parte della squadra. Dare un’occasione di socialità e di svago ai ragazzi è il nostro obiettivo primario”.
L’anima delle Bocce paralimpiche dell’ASHA Pisa è stato per anni il compianto Giorgio Borghesi, a cui è stato dedicato un Memorial partecipatissimo. “Giorgio seguiva i ragazzi, organizzava le trasferte, li allenava e faceva divertire – ci dice la moglie Marisa Cupelli, che adesso è dirigente della società – consentendo a tutti di godere dei benefici di questo gioco”. Riconosciuti sono i vantaggi delle Bocce, non solo a livello motorio. “Ogni allenamento, ogni gara, ogni occasione per ritrovarsi è un momento di gioia condivisa per i ragazzi. Le Bocce sono una straordinaria occasione di socialità e di confronto per tutti”.
L’attività sul campo però non passa in secondo piano; l’impegno, la costanza e l’allenamento hanno spesso portato anche trofei, con diversi campionati nazionali e regionali vinti. “Il movimento è in crescita, ultimamente ci sono sempre più realtà che si dedicano alle Bocce paralimpiche DIR, e anche l’età media rispetto al passato si è abbassata” continua Cupelli che ricorda l’emozione quando fu il Presidente del CIP, Luca Pancalli, a premiare i ragazzi ai Campionati Nazionali a Roma. “Fu un’enorme emozione non solo per noi, ma anche per lui che riconosceva negli occhi dei ragazzi l’entusiasmo e la passione per lo sport”.
Nella foto di copertina, alcuni atleti dell'ASHA Pisa sul campo; in basso, Ugo Tognazzi con la divisa del club in una scena del film 'Amici Miei - Atto II'