La nostra selezione azzurra, impegnata nella decima edizione dei World Game, è arrivata in Polonia. Porta con se un bagaglio pesante, fatto di sogni a tinte iridate da realizzare dal 22 al 24 luglio. Come le donne del volo, Serena Traversa e Caterina Venturini, anche i maschi di volo e petanque si sono presentati all'imbarco tirati a lucido dai rispettivi istruttori. Davide Manolino, eclettico portacolori della Perosina, dovrà anche offrir da bere per la sua prima maglia azzurra. “Lo farò con piacere – ha affermato – perché vestirla è un grande motivo di orgoglio; il raggiungimento di un traguardo a cui ogni sportivo ambisce. Ho saputo della mia convocazione circa due mesi fa in occasione della gara nazionale della Tesoriera, e pertanto ho avuto modo di effettuare allenamenti mirati, sia con Marco Bricco che Piero Amerio. L'ultimo sui campi esterni della bocciofila Ferriera. Sono piuttosto brutti e, non sapendo se in Polonia si tirerà all'interno o all'esterno, potrebbero essermi di aiuto, per l'adattamento“. Manolino sa che la prova di tiro di precisione nasconde insidie, non solo di carattere tecnico, ma si presenta ai suoi primi Giochi Mondiali a muso duro, con un punteggio massimo di 29 in campionato e 30 in Coppa Europa. Diverso lo stato d'animo di Mauro Roggero, già esperto protagonista di sfide internazionali a tutti i livelli. Arriva a questo appuntamento quale miglior interprete italiano del tiro progressivo con i suoi 48 bersagli su 49, score ottenuto in serie A, e la consueta carica agonistica. “A fine campionato – ha sottolineato il giocatore del Gaglianico – non ho mai interrotto la preparazione sotto le indicazione di Fulvio Peira sui campi di Chieri. Prospettive? Spero che l'oro conquistato ai World Games di Cali, in Colombia, nel 2013, possa costituire un buon biglietto da visita, anche se sono consapevole dell'eccellente contesto mondiale comprendente tutti i migliori corridori e alcuni outsider emergenti“. Il tandem della petanque vuole spezzare la spirale negativa che dal 2001 priva l'Italia delle piccole bocce di un titolo. Come sottolinea il cuneese Fabio Dutto: ”E' passato troppo tempo da quando conquistai l'oro a terne ai Giochi di Akita, e quindi è ora di porvi rimedio. Proclami a parte, dobbiamo provarci in entrambe le prove. Con Diego non abbiamo mai giocato a coppie, ma più volte a terne, e ci conosciamo abbastanza per sopperire anche ad allenamenti insieme, per altro problematici viste le distanze che ci dividono. Mi dicono che ci saranno tutte le nazioni favorite, ma noi faremo la nostra parte“. Il ligure Rizzi, alla sua prima esperienza in questa competizione, scenderà in campo anche nel tiro di precisione, prova nella quale dal 2011 è re incontrastato in Italia. L'oro europeo del 2015 lo pone fra gli atleti più temuti. Lui non fa proclami. “Possiamo far bene – dice Diego e lode – sia in tandem che nel tiro, anche se le nazioni candidate ai podi aumentano ogni volta“.