Roma, 30 Agosto 2017
Rispondo alla lettera aperta pubblicata sui social dal tesserato Giorgio Macellari che, in questa occasione, ha formulato considerazioni interessanti che mi danno modo di esplicitare ulteriormente il mio programma politico e specificare al meglio alcune decisioni finora adottate.
Rispondo soltanto ora, in quanto inibito dall’incarico fino al 24 agosto u.s. per l’ormai nota e grave vicenda della registrazione occulta ed in quanto ho ricevuto formalmente tale lettera che, letta dai vari iscritti ai gruppi Facebook, è giusto riceva una risposta quanto più possibile diffusa, comprensiva anche di altri interventi critici postati da vari tesserati FIB.
Ribadisco in via definitiva che nessuno ha soppresso i Comitati Tecnici Territoriali, tanto che, come ho avuto modo di illustrare durante i lavori dell’ultima Consulta Nazionale, alcuni verranno confermati anche per l’attuale quadriennio, ma correlativamente a criteri oggettivi, in grado di determinare la necessità della loro istituzione ed operatività.
Le carte federali che il sottoscritto non viola ma, al contrario, rispetta e conosce, conferiscono al Consiglio Federale la facoltà di istituire (e quindi destituire) i Comitati Tecnici Territoriali. Pertanto, il nuovo Consiglio si è trovato nella difficoltà di mantenere o meno tali organi senza parametri certi e perequativi, così ha optato per differirne l’operatività fino al 30 settembre, in modo da valutare al meglio la loro conservazione, destituzione o nuova istituzione.
Quanto al ruolo primario delle società sportive ricordo che, per la prima volta, un Presidente Federale è stato eletto da tutti gli affiliati aventi diritto al voto rafforzandone, così, il ruolo soprattutto nell’attuazione del suo programma elettorale, anche se non potrà mai essere condiviso all’unanimità.
Pertanto, il fulcro di ogni federazione sportiva, come la FIB, è rappresentato dalle società sportive affiliate, mentre i referenti territoriali, siano essi regionali o provinciali, rappresentano le braccia esecutive della FIB centrale sul territorio di competenza, quindi sono organi di vitale importanza per il nuovo Consiglio Federale e per il sottoscritto, tanto che riceveranno tutte le attenzioni ed i supporti tecnico-economico-organizzativi che essi meritano per fare promozione ed aumentare il numero di tesserati ed affiliati, non certo per organizzare quasi esclusivamente manifestazioni sportive. Inoltre, io provengo da un mondo altamente sociale, quello paralimpico, pertanto, non privilegio assolutamente l’alto livello ma, come ho sempre detto e lei l’ha ricordato, le due gambe federali, in maniera egualitaria, quella competitiva e quella socio promozionale.
Questo è il motivo per cui si è deciso di assegnare provvidenze/indennità ai nostri atleti d’élite, che dovranno gareggiare tra loro e con gli altri atleti più competitivi nelle più importanti manifestazioni nazionali, come avviene nelle altre federazioni, di incentivare le società e gli organi periferici nell’ampliare il bacino di utenza di giovani, donne, disabili e praticanti in generale, attraverso contributi finalizzati per progetti che non riguarderanno solo la disabilità (i CAB sono già finalizzati a questo scopo) ma tutte le fasce di età, da rivitalizzare al massimo.
In sintesi, i fondi federali saranno destinati ad iniziative sociali e promozionali nel senso suddetto e le categorie inferiori non sono state assolutamente trascurate dalla FIB con la “declassazione” del Campionato Italiano in Campionato Promozionale.
Infatti, in una Federazione che si rispetti il titolo Italiano è assoluto e riguarda solo i più forti atleti (categoria A1/A) mentre, per le altre categorie, è previsto un titolo promozionale che determina sempre il più forte atleta nazionale, attraverso selezioni provinciali e regionali e premi in denaro o natura, facenti da sprone all’importantissima attività delle categorie diverse da A1/A. In pratica cambierà soltanto il “nomen iuris” del titolo non la sostanza.
Condivido con lei la confusione e l’approssimazione dei comunicati e regolamenti federali e mi scuso per questo a nome di tutta la Federazione, ma la situazione ereditata è stata talmente difficoltosa che era quasi impossibile non commettere errori, anche se mi avrebbe fatto piacere ricevere pure note positive per aver risanato il bilancio federale per oltre 700.000 Euro (anche grazie ad ulteriori contributi CONI e CIP erogati per progetti specifici), per avere quasi azzerato l’ingente debito del Centro Federale, per aver cercato di dare un’immagine più unitaria alla Federazione, soprattutto a livello regolamentare, oltre che nell’azione politica.
La FIB è stata abituata per anni a derogare alle normative vigenti, da territorio a territorio e da specialità a specialità, creando una frammentazione gestionale che soltanto una forte collaborazione tra le sue componenti potrà sanare a vantaggio della vera “mission federale”.
In ogni caso accetto ogni critica, purché costruttiva e volta a migliorare la Federazione, non certo le offese gratuite tese soltanto a minare ulteriormente la FIB che, mai come ora, avrebbe bisogno di recuperare compattezza d’intenti e stabilità per rilanciarsi al meglio e dimostrare il suo vero valore.
Marco Giunio De Sanctis