Entusiasmo, divertimento, ma soprattutto una giornata all’insegna della cultura sportiva. Il presidente della Federazione Italiana Bocce, Marco Giunio De Sanctis, è stato accolto al Bocciodromo Comunale di Campobasso, che è anche Centro Tecnico Regionale, da cinquecento persone, trecento delle quali studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo ‘Colozza’ e del Liceo Scientifico ‘Romita’.
Una platea attenta alla lezione tenuta dal numero uno delle bocce italiane, che ha spiegato ai ragazzi, ai tanti appassionati e gli atleti presenti sulle tribune dell’impianto del capoluogo molisano, la politica per conferire una immagine rinnovata alla disciplina.
De Sanctis ha sottolineato la valenza sociale delle bocce, in quanto capace di coinvolgere tutti, anche i disabili gravi con la Boccia paralimpica, “che permette – ha spiegato De Sanctis – a chi la pratica di potersi esprimere attraverso lo sport, spesso anche solo col pensiero e con una grande forza di volontà”.
“L’Italia è una Nazione non ancora all’avanguardia in tema di disabilità e il primo settore che ha iniziato a lavorare sull’integrazione è stato lo sport – ha proseguito De Sanctis – Nei Paesi anglosassoni, invece, non esiste differenza tra disabilità e normalità. Tutti riescono a muoversi senza problemi, in quanto l’accessibilità è totale, perché c’è una cultura diversa”.
“Io – la carica del presidente – sono spinto da una grande motivazione. Oltre quella più intima, per proseguire l’opera di mio padre, credo che occorra lavorare sullo straordinario potenziale, ancora non espresso, della Federbocce”.
“Lo sport è cultura, associa e uniforma – ha proseguito De Sanctis – Io sono stato un calciatore, ma ho giocato anche a bocce, perché è uno splendido sport. Dobbiamo superare il preconcetto che la nostra disciplina sia soltanto per le persone anziane. Tutte le discipline sono praticate da persone di ogni età, poi dipende dal livello cui ci si cimenta. Pensiamo al ‘Volo’: la navetta e la staffetta sono praticabili, ad alti livelli, fino a 30-35 anni. Le bocce, dunque, sono uno sport e noi lavoriamo per restituire alla federazione e alla nostra disciplina il posto che compete ad entrambe all’interno del contesto sociale e sportivo”.
“Le bocce – le sue parole – sono un unicum, in quanto permettono a tutti indistintamente di giocare, divertirsi e raggiungere i propri obiettivi. La nostra disciplina coniuga l’attività di alto livello con lo sport per tutti e la sfera paralimpica. Lo sport realizza la perequazione tra le persone. E nelle bocce la parità che si concretizza è ancor più marcata”.
“Siamo in una fase importante come Federazione – ha sottolineato De Sanctis – perché nel 2020 a Tokyo entreremo ufficialmente nel circuito olimpico con la Boccia paralimpica e stiamo lavorando affinché nel 2024, a Parigi, saremo ufficialmente nel programma ufficiale dei Giochi. Inutile girarci attorno. Se non saremo nella competizione a cinque cerchi in Francia, molto probabilmente, non ci saremo più e sarebbe un vero peccato”.
De Sanctis ha portato a Campobasso un entusiasmo contagioso e la mattinata è terminata con una standing ovation dei trecento studenti impegnati in un progetto didattico di bocce a scuola, quando il presidente federale ha preso una boccia e l’ha accostata al primo colpo vicino al pallino, strappando gli applausi divertiti di tutti i presenti.
Ad accogliere De Sanctis, oltre al numero uno delle bocce molisane Angelo Spina, i massimi vertici territoriali del mondo federale, istituzionale, sportivo e scolastico.
Presente anche il presidente nazionale della FIPIC, la Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina, Fernando Zappile, il quale, trovandosi a Campobasso per un’altra manifestazione, ha fatto una sorpresa all’amico Marco Giunio De Sanctis.