"Sono obbligato ad intervenire, mio malgrado, per tutelare la mia persona, più della carica nazionale che ricopro, dalle frasi ingiuriose e diffamatorie che stanno circolando sul mio conto.
Parole come ladro, concussore, corruttore, compratore di elezioni, sono inaccettabili in un paese democratico e legalitario, quando il sottoscritto non è, al momento, oggetto di nessuna condanna e neppure di nessun rinvio a giudizio.
E’ la seconda volta, in occasione delle elezioni nazionali, che lo scrivente subisce questo vile tentativo di gogna mediatica incentrato sempre su un episodio isolato, risalente a quasi cinque anni fa, sul quale la magistratura, viste le due istanze di opposizione della controparte, emetterà, a breve, il verdetto finale.
Pertanto, le persone che non sono a conoscenza dei fatti e, soprattutto, della legge farebbero bene a tacere in questo momento soffermando la loro attenzione sulle bocce giocate e sulle elezioni, in quanto io eserciterò i miei diritti in tutte le possibili sedi giudiziarie, sportive ed ordinarie, a tutela della mia immagine, reputazione e onorabilità, non augurando mai a tali censori di subire un giorno ciò che io quel solo giorno, inopinatamente, ho subito, insieme al Presidente Pancalli".
Marco Giunio De Sanctis