Mussini guarda al futuro delle bocce: "Con Luccarini e D'Alessandro pronti a stimolare i giovani"
Maurizio Mussini, Elisa Luccarini e Dante D’Alessandro: in tre ventiquattro titoli Mondiali e sedici Europei. I tre iridati, icone dello sport delle bocce, si ritrovano per una nuova missione: guidare i giovani per provare a farli diventare i campioni del domani della disciplina boccistica, permettendo loro di inseguire quei sogni che i tre tecnici hanno toccato con mano da atleti.
Mussini, tra il 2017 e il 2018, da ct della nazionale juniores ha vinto un Europeo a squadre a San Giovanni in Persiceto e un titolo continentale Individuale in Turchia con Mimmo Palumbo. Dopo l’esperienza da ct ha continuato a lavorare nei ranghi tecnici della Federazione.
“L’obiettivo è quello di trovare nuovi stimoli per i ragazzi, che devono pensare, innanzitutto, a divertirsi – ha affermato Maurizio Mussini – Oggi, rispetto al passato, c’è maggiore consapevolezza da parte degli addetti ai lavori, perché la maggior parte di coloro che lavorano con i giovani hanno avuto la premura di qualificarsi coi corsi tecnici del Centro Studi FIB. Rispetto al passato, inoltre, ci sono diversi laureati in Scienze Motorie che frequentano i circoli bocciofili”.
Mussini, che ha seguito con attenzione le final eight dei Campionati Italiani di Società Juniores, ha le idee ben chiare per proiettare lo sport delle bocce nel futuro.
“Il livello di gioco è stato buono – l’analisi di Mussini, campione italiano a coppia di categoria A nel 2019 – Dovremo essere bravi a individuare chi sono i cosiddetti prospetti tra i migliori giovani atleti e far diventare loro figure di riferimento per i propri coetanei”.
“Sotto il profilo dell’immagine e della comunicazione, la Federbocce sta già lavorando molto bene – ha ammesso Mussini – Qualche tempo fa anche trovare una sola foto era quasi impossibile. In questo settore, oggigiorno, siamo ben presenti. Abbiamo, quindi, i mezzi per permettere ai giovani di seguire il proprio modello di riferimento”.
“Qualche polemica c’è ed è anche normale – chiarisce Maurizio Mussini – Molti si soffermano sulle questioni tecniche, ma io ritengo che i problemi non siano quelli relativi al cambio di una regola, bensì quelli che, attualmente, hanno tutti gli sport, considerando che il settore sportivo sta subendo profondi cambiamenti”.
“Credo che, proprio per questo motivo, un manager come Marco Giunio De Sanctis sia quanto di meglio la Federazione Italiana Bocce possa augurarsi anche per il futuro – il pensiero di Mussini – Il presidente è vulcanico, intelligente e molto attento. Conosce come pochi il mondo dello sport e quello delle bocce, oltre a essere un grande esperto di diritto sportivo. Sta portando avanti un’opera di innovazione per proiettare la Federbocce nel futuro e, per far ciò, serve continuare il lavoro”.
“Tutte le innovazioni amministrative sono avvenute sotto l’attuale governance federale – ha concluso Mussini – Penso alla gestione amministrativa, uno dei punti di forza della Federbocce. Il nuovo WSM è stata una rivoluzione importante. All’inizio, come tutte le novità, aveva creato preoccupazione, ma dirigenti e società hanno impiegato ben poco per comprendere la portata di questa grande innovazione a beneficio delle società sportive”.