Un nuovo importante incarico nella Federazione Italiana Bocce per una delle icone della disciplina. Dante D’Alessandro, 70 anni compiuti lo scorso 3 settembre, quindici titoli Mondiali all’attivo tra il 1983 e il 1997, oltre a continuare a divertirsi sulle corsie da gioco, riuscendo ancora a vincere diverse gare dello sport per tutti, sarà a disposizione dei giovani, di coloro che rappresentano il futuro delle bocce, al fine di infonder loro i segreti per diventare un campione.
Dante D’Alessandro lavorerà con un’altra pluri-iridata, Elisa Luccarini. Sotto la loro guida, nel corso degli anni, sono già diversi i campioni cresciuti e diventati adulti.
“Mi riempie d’orgoglio la nomina federale di Responsabile per l’Avviamento dell’Attività Giovanile maschile – ha affermato Dante D’Alessandro – Si tratta di un incarico molto importante. Mettere la mia esperienza a disposizione dei giovani è stato, da sempre, un mio pallino. Sono particolarmente gratificato. Essere contattato dalla Federazione per l’obiettivo di lavorare sul domani delle bocce mi dà ulteriori stimoli”.
“La presenza di campioni per seguire i ragazzi è anche un modo per far sì che gli stessi, una volta avvicinatisi al nostro mondo, possano intraprendere una vera e propria carriera sportiva”, ha rimarcato Dante D’Alessandro.
D’Alessandro, già proiettato sul suo nuovo ruolo, crede che “occorra partire dai progetti scolastici per permettere ai più giovani di conoscere il mondo delle bocce”
“A mio avviso, comunque, credo che noi dobbiamo raggiungere tutti i luoghi di aggregazione giovanile per cercare di attrarli al nostro mondo – il pensiero di D’Alessandro – Penso alle parrocchie, alle piazze e in tutti gli altri posti dove i ragazzi, oggigiorno, si riuniscono. Con le giuste motivazioni, credo che, una volta entrati in un bocciodromo, più di qualcuno continuerà a giocare. Questa sarà la nostra missione”.
“Arrivati nel circolo bocciofilo occorre che le società mettano a disposizione dei ragazzi gli strumenti per appassionarsi – precisa il campione abruzzese – In questa fase subentriamo noi. D’accordo con i dirigenti territoriali e con le stesse società bocciofile, gireremo il territorio per mettere tutti in condizione di curare al meglio i settori giovanili”.
“In tal senso, la Federazione Italiana Bocce, negli ultimi tre anni, ha lavorato come non è stato mai fatto sulla formazione delle figure tecniche – il giudizio di De Sanctis – Per fortuna, è terminato il periodo del fai da te e, grazie ai corsi del Centro Studi FIB, ora c’è maggiore consapevolezza da parte di chi lavora coi giovani e, in generale, da parte di chi opera nelle società dal punto di vista tecnico. Dovendo interagire con persone qualificate, per noi sarà più facile far comprendere il nostro modus operandi. La FIB sta costruendo una rete di professionisti a disposizione del mondo boccistico. Credo che questo rappresenti uno dei cambiamenti più importanti”.
“L’obiettivo è anche quello di cambiare la cultura sportiva nel mondo boccistico – il pensiero di Dante D’Alessandro – L’alto livello deve essere un modello di riferimento per i ragazzi, che devono rivedersi nei campioni della disciplina. In un percorso di crescita va creato prima l’atleta per, poi, lavorare sul perfezionamento della tecnica. La continuità è indispensabile per proiettare la FIB nel futuro e per poter stare al passo con tutte le altre Federazioni”.
Nella foto Dante D'Alessandro