"È da marzo 2017 che soffro in silenzio, che subisco senza reagire gli attacchi violenti, mistificatori, costanti, soprattutto in clima elettorale, di chi non ha fatto altro che infangarmi, dal marzo 2017, insieme ai suoi seguaci, per fortuna non molti, gettare discredito sulla mia persona, rispettata da tutto l’ambiente sportivo, CIP in testa, prima d’insediarmi alla presidenza della FIB. Le continue, ingiustificate e talvolta feroci accuse mosse nei miei confronti, attraverso frammenti di dialogo artatamente pubblicati sui social, riportati da TV e quotidiani riferiti alla “famosa” conversazione tra me, Pancalli e Rizzoli, in un pranzo del lontano dicembre 2015, mi hanno fortemente provato, ma mai domato nell’andare avanti e credere nella giustizia che prima o poi avrebbe rivelato la verità degli accadimenti.

Ripeto ancora una volta, e non auguro a nessuno di essere oggetto di un agguato del genere, che quell’unica volta in cui riparlai con Rizzoli, a pranzo nel dicembre 2015, per volontà di Luca Pancalli, con noi presente, vista la lunghissima e salda amicizia che legava le famiglie De Sanctis e Rizzoli in quel momento, le cariche istituzionali da noi ricoperte e la stessa ventennale amicizia tra Pancalli e Rizzoli, credetti di parlare liberamente con un amico e non con un nemico rancoroso, intento a spacciare una conversazione (l’unica) tra amici in un tentativo di corruzione.

Pertanto, la decisione finale del GIP (Giudice per le Indagini Preliminari), che già aveva disposto l’archiviazione nell’agosto 2018, di rigettare l’opposizione di Rizzoli alla predetta archiviazione, reiterandola per insussistenza del fatto, non solo fa uscire da un incubo me e il Presidente Pancalli, ma m’ infonde più forza morale nel proseguire il mio cammino in FIB, nello zittire definitivamente tutti coloro che senza cognizione di causa, taluni fomentati da chi ne aveva interesse, mi hanno giudicato scorretto, ladro, opportunista, poltronista, corruttore ecc…, nel chiedere conto delle sofferenze, dei danni morali e d’immagine causati alla mia persona.

Io non voglio aggiungere altro perché ho sempre puntato alla coesione, alla massima collaborazione e all’unione del nostro movimento sportivo, non come altri alla sua divisione ed al suo disgregamento, anche perché il rancore genera altro rancore ed io ho ampiamente dimostrato di saper lavorare egregiamente anche con chi a Verona 2017 era mio avversario.

Concludo fermamente convinto che in questo mondo, purtroppo, puoi fidarti soltanto di pochissime persone e di chi ha il cuore leale e generoso, non egoista e chiuso al bene del prossimo. Pertanto, non ripeterò più l’errore di aprirmi a chi non merita nessuna apertura, che ho ampiamente pagato in questo lungo lasso di tempo, ma continuerò a credere in un mondo migliore, come in una FIB migliore, ma soltanto se noi tutti soprattutto in un momento emergenziale così drammatico costruiremo per gli altri e per il loro futuro, anziché per il nostro interesse individuale."  

 

Marco Giunio De Sanctis

 

Si pubblicano gli estratti dei due Decreti di archiviazione:

Ultimo decreto di archiviazione >>

Primo decreto di archiviazione >>

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