Per Vincenzo Santucci, neo consigliere federale, si è aperto un nuovo capitolo della sua avventura boccistica e umana. Da fine ottobre si è messo in viaggio per una nuova Itaca. Classe 1955, origini abruzzesi, medico odontoiatra, residente a Mentana, una ventina di chilometri da Roma, ebbe i primi contatti con il mondo boccistico essendo giocoforza seguire la passione dei suoi genitori. Il padre fu tra i fondatori del Circolo Santa Sinforosa, a Bagni di Tivoli, e il giovane Vincenzo, pur assecondando i desiderata della famiglia, non trascurò il suo amore per altri sport, soprattutto l'atletica.
“ Poi, prima gli studi, appresso il lavoro – aggiunge Vincenzo – non mi permisero di dedicarmi allo sport come avrei voluto. Finchè nel 1989 , fui richiamato da mio padre al capezzale della Sinforosa. La società versava in pessime condizioni ed era in procinto di chiudere. Ci misi mano e in breve tempo divenne il sesto Circolo d'Italia. Disputò campionati di serie A, arrivando a tesserare 110 giocatori. Fu protagonista di una autentica epopea. E fu in quegli anni che ebbi modo di innamorarmi di questa disciplina, accrescendo il mio bagaglio di esperienze nei vari settori “.
Bagaglio che Santucci portò con se approdando nel Consiglio Regionale della Fib Lazio nel 2001, per poi diventarne presidente nel 2005. Anni ricchi di impegno, ma gratificanti sotto il profilo delle soddisfazioni derivanti dalla realizzazione dei molti progetti posti in cantiere. A testimoniarne la bontà, furono le stelle di bronzo e di argento consegnategli dal Coni, e la stella d'oro al merito sportivo da parte del Cip.
“ Ed ora – sottolinea Vincenzo – la nuova avventura. Un'idea ponderata e maturata proprio dopo tutti questi anni dedicati a questo sport, a questa passionaccia che ti entra dentro, e alla quale, anche a costo di sacrifici, ti senti legato. Mi sono stati assegnati diversi incarichi. Intanto la responsabilità politica del Centro Tecnico Federale, la cui gestione è affidata a Federbocce e funziona come fosse un Circolo. Oltre ad essere il punto di riferimento per le manifestazioni di alto livello, come i campionati italiani assoluti di tutte le specialità e i campionati giovanili, dispone di diversi spazi. All'interno gravitano una società di ginnastica di alto livello, una società di flamenco che utilizza la palestrina, e il Palazzetto è affidato ad una società che pratica raffa e volo, ma lo spazio è utilizzabile da parte di chi ne avesse bisogno. C'è poi un ristorante, gestito da un socio, e la foresteria a disposizione di tutti i tesserati Fib e associazioni sportive. Ho altresì la responsabilità del gruppo di lavoro per l'attività femminile e la referenza per l'attività paralimpica. Nel primo caso si tratta di un settore strategico all'interno del movimento, che va rilanciato, tenendo presente che ha caratteristiche e problematiche diverse dalle altre specialità. Quanto al paralimpico, direi che è la mia passione. Stiamo portando avanti un progetto importante riguardante lo sviluppo della boccia paralimpica. E' una componente importante ed abbiamo aspettative interessanti, ovviamente sognando le paralimpiadi “.
Tra una parola e l'altra nelle dichiarazioni di Vincenzo Santucci, traspare cristallina la sua enorme passione. Come tiene a sottolineare : “ Se ci si impegna verso un determinato obiettivo, lo si fa perchè ci piace farlo, e occorre farlo bene. Lasciando una traccia. E sarà gratificante “. E tornando al suo nuovo viaggio verso Itaca, meta apparente, l'augurio è che la strada sia lunga, tale da permettergli di accrescere ulteriori conoscenze ed esperienze.