Il mondo sportivo sta vivendo un momento assai delicato per diversi motivi: per l’emergenza sanitaria che da undici mesi ha paralizzato soprattutto lo sport di base, per il procrastinarsi della riforma dello sport e per le imminenti elezioni per il rinnovo dei vertici del CONI e del CIP.
“La riforma dello sport è arenata da oltre due anni – ha esordito il presidente della Federbocce, Marco Giunio De Sanctis – In extremis, prima della fine del governo Conte, sono stati approvati decreti legislativi importanti, ma non è stato risolto il problema più rilevante della governance istituzionale dello sport italiano. Abbiamo cinque interlocutori: CONI, CIP, Ministro, Dipartimento, Sport e Salute SpA. Non è possibile andare avanti in questo modo, perché servono meno interlocutori istituzionali e maggiore chiarezza quanto a ruolo, competenze e vigilanza”.
“Con il nuovo Governo mi auguro arrivi un tecnico delegato allo sport che, insieme al CONI, al CIP e alle Federazioni Sportive, possa portare a compimento una riforma dello sport con punti di riferimento certi e stabili”, ha incalzato De Sanctis.
“In questa fase servono anche ulteriori fondi, ridotti al lumicino perché ormai è da un anno che si protrae l’emergenza sanitaria, a causa della quale le attività hanno visto un brusco e sostanziale rallentamento”, le parole del presidente della FIB.
“Stiamo vivendo un momento in cui occorre fare di necessità virtù e prevedere anche nuove forme di introiti, uniformandoci a tutte le altre Federazioni – ha spiegato De Sanctis – Penso alla formazione, alle tasse sull’omologazione dei nuovi impianti e corsie di gioco, a quelle sulla vendita formalmente autorizzata delle bocce a carico delle aziende interessate che, a differenza degli altri sport, non hanno mai versato alcunché alla FIB per l’omologazione formale degli strumenti ufficiali di gioco”.
“Il mondo sportivo è in fermento anche per il rinnovo dei vertici istituzionali di CONI e CIP – ha ricordato De Sanctis – È importante, in questo caso, votare i candidati migliori che abbiano la capacità di dare una svolta allo sport italiano con competenza, trasparenza e onestà, ma anche accordando più considerazione alle Federazioni Sportive in fase decisionale”.
Lo sport delle bocce è stato uno dei primi a ripartire, sia dopo la prima fase dell’emergenza sanitaria sia nelle ultime settimane, e la governance federale guidata da Marco Giunio De Sanctis ha provveduto anche a “programmare tutta l’attività dei campionati a squadre e delle gare, anche se, in alcuni casi, è vivo il timore del contagio”.
“Siamo un popolo abituato ai sacrifici – ha proseguito il numero uno della Federbocce – Abbiamo mezzi e numeri per essere pronti a ripartire alla grande. Speriamo di disputare i due Mondiali in programma in Italia nel 2021, previsti entrambi in autunno: quello femminile ad Alassio e il campionato mondiale giovanile della Raffa al Centro Tecnico Federale di Roma. L’auspicio è anche quello di poter organizzare una competizione internazionale di Boccia Paralimpica, disciplina ferma ormai da quasi un anno e per la cui ripartenza si attende la riapertura delle palestre, dove gli atleti e i tecnici si allenano e gareggiano”.
Intanto, non solo bocce giocate in questo periodo, perché l’ex presidente federale Romolo Rizzoli, il figlio Andrea e gli ex Segretari Generali, Claudia Vannini e Celestino Bottoni, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di abuso di ufficio. “L’ex presidente per quattro anni ha gettato fango e discredito sulla mia persona e sul presidente Luca Pancalli, avvalendosi di una registrazione artatamente montata – ha ricordato De Sanctis – Il tempo è sempre galantuomo, perché dopo il mio proscioglimento con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’, nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per presunti reati commessi da chi, fino alla vigilia dell’ultima Assemblea Elettiva Nazionale, mi ha ingiustamente accusato, anche sui social avvalendosi dei suoi follower. Ora c’è un giudizio in corso e attenderemo serenamente l’esito di questo procedimento”.
La Federazione Italiana Bocce si sta difendendo in giudizio dalla società che gestiva il Centro Tecnico Federale. “La sua attività – ha spiegato De Sanctis – è stata frutto di una gestione non consona ai fini a cui era stata preposta. Dopo la prima fase dell’emergenza sanitaria abbiamo chiuso il rapporto, anche per via del mancato pagamento alla FIB di quanto dovuto e il giudice competente ci ha dato ragione”.
“Oggi è direttamente la Federazione Italiana Bocce a gestire le attività del Centro Tecnico Federale, amministrando interamente i conti con l’acquisizione degli interi ricavi, avvalendosi della SSD Sandro De Sanctis, sia per l’attività sportiva ufficiale svolta nel corso dell’anno, sia per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, essendo una società a responsabilità limitata iscritta alla Camera di Commercio”, ha concluso il presidente della Federbocce, Marco Giunio De Sanctis.