Da una parte la fama antica di dirigente sia privato che pubblico, con istinto e collaudate capacità manageriali mischiate insieme secondo fini quasi sempre a senso unico, dall'altra la passione boccistica sbocciata sotto casa. Due tasselli preziosi nel mosaico del settantunenne neo-presidente del Friuli Venezia Giulia, Aldo Daici; un mosaico che ha voluto cambiare i propri connotati, pur mantenendo i crismi della qualità. Da tecnico elettronico e dirigente aziendale in un colosso dell'impiantistica siderurgica, a sindaco dell'udinese Comune di Artegna dal 2000 al 2019, poi consigliere, oltre a tre anni da commissario straordinario della Comunità Montana Gemonese. Le bocce friulane sono sicure che da quel bagaglio possano saltar fuori i pezzi necessari per il rinnovamento. “E' un comitato completamente nuovo – esordisce Daici – Un cantiere in evoluzione, composto da collaboratori scelti per determinate caratteristiche e capacità. Sergio Bergnach, il mio vice, ha vissuto anch'egli una esperienza da sindaco e quindi metterà a disposizione le sue capacità amministrative; il triestino Luca Balos, da giocatore può portare la voce degli atleti; Mario Nogarotto conosce le problematiche arbitrali; la campionessa Caterina Venturini non necessita di presentazioni, talmente ricco è il suo palmares ; Nicola Ziraldo e Virginio Mezzarobba hanno vissuto e vivono l'attività giovanile, il settore vitale”.
Aldo Daici ha rilevato il Comitato retto da Carlo Mattiussi. Nei suoi svariati incarichi, in quello di vice presidente dello storico Dopolavoro Ferroviario di Gemona si è fatto apprezzare sia nel tentativo di salvare il circolo quando le Ferrovie, proprietarie del circolo, decisero di chiuderlo, sia nella successiva opera di liquidazione. Ma quando si è insinuato in Daici il tarlo delle bocce? “Abitavo a due passi dall'Arteniese, la bocciofila frequentata da mio padre e mio nonno. A 12 anni contribuì ad appassionarmi anche quell'alone che si creò intorno alla figura di mio nonno, una autentica macchietta. Prima di tesserarmi giocavo a calcio. Attualmente sono un buon giocatore di categoria D. Mai avuto esperienze di Comitato. Adesso, dopo le prime nomine, il comitato tecnico ha approntato i calendari di prima, seconda e terza categoria. Lavoriamo in video conferenze. Gettate le linee guida, ho chiesto a ognuno dei miei collaboratori di portare pensieri e progetti propri, su cui lavorare. È tutto un divenire. Tra le priorità, vogliamo riprendere l'attività nelle scuole, incrementare il settore paralimpico e dare vita all'attività della petanque, una specialità già praticata da alcuni giocatori del Volo”.