Eletto con il voto unanime dei liguri (228 su 228), Andrea Dagnino, insieme ai suoi preziosi collaboratori Giuseppe Baschiera (vice presidente), Lionello Armato, Ermanno Maja, Angelo Cappato, Mario Lagomarsino, Josella Lombardi, Maurizio Zunino (supplente), sta guidando la Liguria verso il rilancio e a riveder le stelle dopo l'oscuramento provocato dalle restrizioni figlie della pandemia. “ Abbiamo subito affrontato le numerose problematiche, prima confrontandoci in seno al consiglio, poi ascoltando le società attraverso una ventina di riunioni con le delegazioni, soprattutto per conoscere le loro necessità, a tutti i livelli, e fornire chiarimenti sulle nuove normative comportamentali dettate dalla Federazione “. Così ha esordito Dagnino, genovese, classe '58, un passato-presente vissuto in diverse realtà agonistiche, ma con la San Fruttuoso Marassi sempre nel cuore. “ E' la società in cui sono cresciuto boccisticamente intorno ai dieci anni– ha sottolineato – nella categoria ragazzi. Nel 1972 con la maglia dell'Andrea Doria ho vinto la Coppa Italia Ragazzi insieme a Frusti, Gennaro e Carbone. Ci abbiamo riprovato tre anni dopo in quella riservata agli Allievi, ma abbiamo perso la semifinale; c'era Balbi al posto di Frusti. Dopo la Doria sono rientrato alla San Fruttuoso, per vestire poi i colori dell'Unione, della Serra Riccò, ancora San Fruttuoso, Comunali Chiavari e il rientro definitivo nel club che mi ha dato i natali , attraverso molte stagioni in categoria B. Ho iniziato a cimentarmi anche nella petanque nella stagione 2011/2012, con un secondo posto nei campionati individuali di D , un primo nel 2014; l'anno successivo ho fatto tris con un primo a terne, un secondo individuale, un terzo a coppie, nella categoria C “. E' stato il Comitato di Genova a fargli conoscere da vicino le problematiche tecnico-organizzative, ingaggiandolo una decina d'anni fa nella commissione tecnica. Dopo un'esperienza triennale in veste di delegato nel comitato genovese, nel luglio del 2020 è succeduto al dimissionario Ginetto Pastorelli, e al termine di un commissariamento affidato al vicepresidente Fib, Roberto Favre, è arrivata l'elezione alla vigilia del nuovo anno. “ Fra le tante cose negative – ha aggiunto il neo governatore – che ci hanno accompagnato in questi mesi, una positiva. Proprio di recente ho potuto constatare che stiamo tornando ai numeri anti covid. Una bella notizia che, a mio avviso, è figlia del desiderio di tutti di tornare a respirare l'aria della bocciofila, del rapporto umano, del socializzare. Molti hanno subito rinnovato la tessera per poter tornare a giocare, a trarre beneficio da ciò che in molti non hanno ancora compreso, vale a dire la enorme funzione sociale del nostro sport. E mi rivolgo in modo particolare alle nostre amministrazioni locali. Non ci aiutano adeguatamente. Basti pensare che ad alcune società sono state aumentate le locazioni in maniera esagerata. Non c'è alcuna sensibilità. Mi dispiace perchè la ripartenza agonistica sta avvenendo in maniera graduale e positiva. Alcuni campionati stanno partendo, altri sono in fase avanzata, sia nel volo che nella petanque. Per il settore giovanile è stato fatto un corso per educatori, anche per mettere ordine nelle varie figure, e ne sono usciti 48 pronti ad iniziare a lavorare. A giugno partiranno i progetti con le scuole. Dovremo poi concentrarci sugli istruttori scolastici per finalizzare il discorso scuola-bocciofila. Per quanto concerne l'attività paralimpica – ha proseguito Dagnino – stiamo cercando di supportare alcune iniziative societarie e di promuoverne altre, in attesa di individuare la figura idonea a coordinare questo delicato quanto importante settore. Anche la femminile si sta muovendo. A livello nazionale dobbiamo tornare ad occupare posizioni che ci competono per tradizione e capacità. Stiamo ringiovanendo il settore arbitrale. Abbiamo una quindicina di arbitri di società , oltre a una decina di nuovi arbitri, assai motivati, che ci consentono di poter coprire in toto le nostre esigenze “.