Claudio Vittino, riconfermato presidente della FIB Piemonte, è un personaggio in bilico: da una parte la fama di uomo d'affari, dall'altra l'istinto e collaudate capacità manageriali mischiate insieme alle passioni della sua vita. Come le bocce. Lo sport a cui Claudio Vittino, nato a Torino il 16 dicembre del 1961, si è avvicinato fin da ragazzo. Lui è l'ultimo dei mohicani, nel senso temporale dell'elezione a presidente del Comitato Regionale Piemonte, avvenuta a fine maggio. “Last but not least”, sottolinea ironicamente il neo-governatore di una delle realtà più importanti nel panorama boccistico nazionale. La sua squadra sarà composta da Giorgio Roetto, Antonio Gaudino, Guglielmo Bollero, Sergio Arcilasco, Diego Martoglio e Nicola Marro Rabbia.
“Un Consiglio regionale – precisa Vittino – che nel caso del Piemonte, dove coesistono Volo, Raffa, Petanque e paralimpica, deve avere un organigramma decisamente sviluppato, senza dimenticare le peculiarità specifiche di tutte queste specialità”.
Per rendere l'idea della mole di settori da gestire, cercando di renderli identificabili e soprattutto sviluppabili, Vittino li ha riassunti in una dozzina di punti. “La tecnica, che comprende regolamenti, calendari, sviluppo di eventi di tutte e quattro le specialità, e quindi quattro tecniche e ricerca di sinergie, organizzando (come in passato) campionati e gare di più specialità nello stesso sito, contemporaneamente. L'attività giovanile; quella femminile; il processo delle bocce a scuola; le scuole bocce; i media (addetti stampa e TV); rapporti con gli enti istituzionali (comune e regione); rapporti con l'AIAB; rapporto con gli enti promozionali; progetti promozionali; il mondo della disabilità; sviluppo della socialità delle bocciofile”.
Ma Vittino entra nel merito di alcuni progetti sui quali intende impegnare sforzi e risorse. “In ogni territorio piemontese – prosegue – il delegato, che parteciperà agli incontri dei consigli regionali, dovrà cercare di coinvolgere persone in grado di occuparsi di tutte le problematiche, e di darsi degli obiettivi da poter raggiungere. Non sarà facile, perchè sono mesi che cerchiamo di formare gruppi di lavoro che si scambino idee e si diano supporto reciproco. Credo che alla base di tutto ci siano due grandi pilastri su cui costruire in questi quattro anni. Intanto una vetrina adeguata che ci apra al mondo; eventi fuori dalle mura societarie, nelle piazze, per avvicinare la gente alle bocce di qualsiasi genere; dovremo portare sui campi a provare non solo i ragazzi, ma anche i neo pensionati, i curiosi, donne e uomini, con l'intento di avvicinare e fare gustare un mondo sconosciuto ai più, mettendo a disposizione di chi verrà a trovarci, campioni, giovani, disabili delle varie specialità. Occorrerà unire passione, organizzazione, promozione e molto impegno. Partiremo con Pinerolo che ha presentato un progetto molto interessante riferito a quanto sopra. Saranno indispensabili la collaborazione di Comune, Regione e media”.
L'altro punto su cui Vittino crede fermamente è la crescita delle società. “Dobbiamo sviluppare un movimento promozionale – sottolinea – per ripopolare le bocciofile con persone di media età, magari ex atleti che possono trascorrere tempo con amici e famiglie, diventare nuovi dirigenti. Occorre far ripartire la socialità all'interno delle bocciofile. Ovviamente dovremo mappare le società adeguate, intenzionate ad impegnarsi in questo progetto e in grado di organizzare eventi culturali e sportivi per avvicinare la gente. A tal proposito ho in mente di formare un gruppo di lavoro specifico, con personaggi che al di fuori del nostro mondo, in sinergia con alcuni dirigenti abituati a sviluppare idee, possano dare una visione più allargata delle bocce fuori dalle società”.
“Si tratta di programmi e progetti in sintonia con la politica del presidente Marco Giunio De Sanctis e del Consiglio Federale – spiega Vittino – Col presidente c’è perfetta sintonia sulle strategie da attuare per rilanciare il nostro mondo, che necessita di essere modernizzato per essere proiettato nel futuro”.
Le parole di Claudio Vittino contengono il denominatore comune della passione che lo ha accompagnato sin dalla prima gara allievi, nel 1978, con la maglia dell'Avvenire San Paolo, e in seguito con quelle di Uga, Cavorettese, Nizza, Cumianese, Colombo, Pozzo Strada, La Familiare Alessandria, Romagnese. Diciotto anni in categoria B. Cinque volte sul podio e un successo in Coppa Italia nel 2016 con la categoria C. Sette anni di presidenza nella torinese Pozzo Strada e nel maggio del 2017 il primo mandato alla guida del Piemonte. “Solo se il Piemonte capirà che deve essere unito – conclude Vittino – e che ognuno ha il diritto di ricevere, ma anche il dovere di dare, potremo cercare di raggiungere i programmi di un certo rilievo. Sono fiducioso, perchè i gruppi di lavoro organizzati sono ricchi di persone che hanno capito che è ora di dedicare del tempo al futuro, perchè sia un bel futuro”.