Lui è un frutto della rigogliosa piantagione petanquista del Ponente ligure. Sedici anni compiuti a luglio, Andrea Schembri, nato a Sanremo e residente a Ventimiglia, si è affacciato di prepotenza sul palcoscenico giovanile. “ A 7 anni – esordisce – seguivo mio padre Lillo sui campi della Roverino, dove andava a giocare a petanque con gli amici. Ed è lì che ho iniziato ad appassionarmi ricevendo i primi insegnamenti da Domenico Lipari. Alla mia attuale società, il Gruppo Sportivo Petanque di Ventimiglia, sono approdato a 11 anni, portato da mio padre e dallo stesso Lipari “. E a 13 anni avvenne il debutto con la maglia del Comitato di Imperia in occasione della Coppa Italia Giovanile. Da quel momento Andrea si è fatto notare, non solo per il fisicaccio, ma per le prime apparizioni sui podi dell'under 15. Terzo nei campionati italiani di combinato, secondo nella gara internazionale di Valle Arroscia, con Claudia Danio. Già significativi i risultati del 2019, con la doppia soddisfazione dei primi titoli, quello individuale e a coppie, con Cristian Agaccio, oltre al bronzo, ancora nella specialità del combinato. Ma la stagione si era già aperta con due primi posti nelle Parate dei Campioni Juniores del GSPetanque e Pontedassio, oltre al secondo nella Parata della Novella a Cuneo. “ Quest'anno – aggiunge Andrea – speravo di vincere lo scudetto dell'A2. Con il GSPetanque abbiamo dominato la fase di qualificazione, ma purtroppo in finale abbiamo perso dalla Caragliese. Ora non vedo l'ora che si riparta alla grande. Attualmente si giochicchia ogni tanto, però un conto è l'allenamento e l'altro il campionato, o le gare nazionali. Io ho avuto il privilegio di giocare insieme a Diego Rizzi in una competizione nazionale a terne, ed è stato il momento più bello del mio percorso petanquistico. Diego è un mito. Spero di arrivare ai suoi livelli “. Per Andrea Schembri le bocce sono soprattutto divertimento. Non si monta la testa e ci tiene a precisare che nell'attuale società si trova a meraviglia, e se deve ringraziare qualcuno in questo sia pur breve cammino, questi è suo padre, sempre presente e sempre prodigo di consigli. Lui non ha fretta di arpionare la balena bianca, o meglio azzurra. Ma dopo aver partecipato allo stage nazionale riservato a tutte le categorie, si è fatto più intenso il desiderio di quella maglia. Da buon elettricista (frequenta il secondo anno nell'Istituto Tecnico di Vallecrosia ), attende che qualcuno gli dica “L'accendiamo ?”, in risposta al quiz di “Chi vuol essere ...convocato “.