La Polisportiva Malaspina di Lamezia Terme diventa Centro Avviamento Bocce (CAB), un obiettivo a lungo inseguito dalla società del presidente Roberto Caruso.
“L’idea – spiega il numero uno del club – è nata proprio qui tra le corsie del nostro bocciodromo, confrontandomi con i soci che hanno, immediatamente, accolto la mia idea di attivare un programma finalizzato all’inclusione sociale e sportiva di donne, giovani e persone con disabilità, quest’ultime attraverso un percorso integrato di orientamento, formazione ed esperienza sul campo. Una nuova cultura di disabilità che potesse dare l’opportunità di scoprire le proprie possibilità fisiche e di esser coinvolti in attività sportive che spesso si credono essere esclusiva di coloro i quali hanno possibilità fisiche ‘normali’. Spinti da questi principi, abbiamo sposato a pieno il progetto proposto dalla Federbocce”.
“Ho creduto dal primo istante in questo progetto, credo nei valori della FIB e in quello che questo sport è in grado di trasmettere – ha affermato il consigliere della FIB Calabria e dirigente sportivo della Malaspina Roberto Cevola – Ho voluto seguire in prima linea il progetto e pertanto mi sono attivato per ricercare figure a cui potesse interessare il gioco delle bocce, che non è il classico gioco da spiaggia che si è abituati a vedere, ma è un mondo vastissimo fatto di tecnica e precisione, un mondo ancora inesplorato che ho una gran voglia di far conoscere. Con mio grande stupore ho riscontrato l’interesse di tante donne e di molti giovani, alcuni di loro avevano già avuto modo di assistere ad una vera e propria partita di bocce, per altri è stato un salto nel vuoto che ha avuto esito positivo. Il primo confronto diretto con i ragazzi con disabilità, invece, è stato più complesso del previsto. Probabilmente più per noi, che per loro. Il tema della disabilità d’altronde, per chi non lo vive da dentro, lo si conosce attraverso quello che si vede o ci viene raccontato dagli altri. Noi non avevamo ancora valutato ciò che comportava la condizione di disabilità direttamente, non avevamo mai avuto occasione di sperimentare la loro condizione di vita così complicata e così piena, così sfidante e così totalizzante. Eppure, il nostro team composto da dirigenti, atleti ed educatori professionali non si è voluto arrendere neppur per un secondo. Quando li abbiamo incontrati, abbiamo visto i loro volti e i loro sorrisi e quanta forza era insita in ciascuno di loro, abbiamo saputo quanta “normalità” pervadeva le loro vite. In quel momento abbiamo realizzato che la risposta era proprio davanti ai nostri occhi. Ci siamo messi all’opera e abbiamo fornito loro i primi insegnamenti e le prime regole che il gioco delle bocce comporta. Grazie alla professionalità di Raffaella Mascaro, operante nel sociale da diversi anni, siamo riusciti a trovare l’approccio giusto con i ragazzi e offrire una soluzione alle loro esigenze”.
Intanto, proprio al Bocciodromo della Polisportiva Malaspina, i ragazzi della Lucky Friends si sono cimentati sui campi da gioco. L’iniziativa, resa possibile grazie all’impegno del vice direttore regionale Special Olympics Italia Team Calabria Domenico La Chimea, del responsabile tecnico Domenico Saladino, del direttore tecnico per la Tycke Sport Domenico Macrì e di tutto lo staff dell’associazione dilettantistica Lucky Friends, nasce dal desiderio della Polisportiva Malaspina di promuovere il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e diffondere lo sport delle bocce per tutti.
“Da sportivo e da uomo non posso che ritenermi soddisfatto di essere riuscito a coinvolgere questi ragazzi speciali – le parole del direttore sportivo della Malaspina, Roberto Cevola – Sono anni che la nostra città assiste al loro successo in ogni campo sportivo, dai Giochi Mondiali Special Olympics del 2019 ad Abu Dhabi, agli Special Olympics Italia. È per queste ragioni e per la stima che ripongo nella dirigenza dell’associazione che li ho caldamente corteggiati per averli nel nostro bocciodromo”.
Il pomeriggio è trascorso in fretta tra sorrisi, bocciate e spiegazioni tecniche del gioco, offerte dall’esperta educatrice professionale Raffaella Mascaro, da anni operante nel sociale. Il progetto, messo in piedi dalla società, prevede di avviare una serie di appuntamenti nei quali i ragazzi potranno cimentarsi nello sport delle bocce, coordinati da uno staff altamente specializzato. Saranno varie le figure che accompagneranno gli atleti speciali in questo percorso formativo, tutor, allenatori, dirigenti, ma soprattutto appassionati, con l’unico scopo di promuovere una cultura sportiva che diventi occasione di fraternità, dove l’esperienza motoria sia reale occasione di crescita personale e incontro con l’altro.