Unica società siciliana iscritta al campionato maschile di Serie A2, l’Edera Bambina di Marsala è la bocciofila della Trinacria più nota d’Italia. E, mentre atleti e dirigenti sono prossimi a riprendere tutte le attività (il bocciodromo ha riaperto i battenti lo scorso 25 maggio), il vicepresidente nonché tecnico dei marsalesi, Vincenzo Iannarino, ripercorre le tappe che hanno consentito al sodalizio di farsi conoscere al grande pubblico. “La bocciofila si è costituita nei primi anni ’70 nell’allora sede del partito repubblicano, al cui simbolo ci si era ispirati per la sua denominazione: l’edera. Bambina è invece il nome della contrada in cui è sorta”, afferma Iannarino. Negli anni ’90 fu poi costruito un impianto tutto nuovo, in contrada Terrenove: “Desidero precisare che il bocciodromo è di proprietà della società e realizzato con le nostre forze. È piccolo ma moderno e funzionale: lo stesso presidente federale De Sanctis, quando venne a trovarci, lo definì un bijoux”. Nei primi anni l’Edera Bambina svolse prevalentemente attività amatoriale. Risale al 1981 il titolo italiano individuale di categoria C conquistato da Antonino Falco, nel 2019 il titolo italiano assoluto vinto da Roberto Moi e nella stagione 2001/2002 la prima partecipazione al campionato di serie. Il ritorno tra le big è avvenuto proprio nello scorso anno: “Giungemmo addirittura a un passo dalla promozione in Serie A. Nel corso del tempo il nostro obiettivo è stato quello di prepararci all’Alto Livello, tant’è che nel 2015 e nel 2016 abbiamo organizzato gare nazionali alle quali hanno preso parte grandi nomi, sia in ambito maschile, sia femminile”. I soci sono trentadue: “Appartengono alla squadra di Serie A2 tre atleti di Marsala, tre di Trapani e due esterni, De Sicot e Proserpio. Quest’ultimo ha deciso di rimanere con noi anche nella prossima stagione”. Nell’Edera gioca Ferdinando Rizzo, “la nostra bandiera, premiato come migliore giocatore siciliano del 2019”, aggiunge Iannarino. L’impegno della società sta dando gli esiti sperati: “Per una piccola realtà come la nostra, situata nell’estremo Sud dell’Italia, non è semplice confermarsi a questi livelli. Perciò è per me doveroso ringraziare il presidente, l’enologo Carlo Ferracane e l’intero staff dirigenziale che non hanno risparmiato energie”.