La sua struttura, sita in via Leonida n° 2, comprendeva ampi saloni per il tennis da tavolo, dama e scacchi, per il gioco delle carte e per la sala biliardo; tre piste da bocce (26,50 metri per 3,80 metri), di cui due coperte; ma c'erano anche due sale cinematografiche una terza adibita a bar ricevimenti, una quarta a ristorante e una quinta a uffici direzionali.
Nell'area antistante tale struttura, quindi in una zona decisamente militare erano siti il campo da football, quello da tennis in terra rossa e quello per pallavolo e pallacanestro. Nel calcio vantava una squadra in serie B, stagione 1947/1948, l'Arsenale. La sezione Pesca aveva sede sul litorale con rimessaggio barche e stabilimento balneare.
I praticanti bocciofili erano all'incirca 300, che negli anni '40, '50 e '60 venivano considerati tra i piu temibili del Sud. Furono i primi ad avere una parvenza sportiva negli ambienti nazionali poiché sia l'abbigliamento che il comportamento ed il sistema di gioco fatto di rimesse e fermi, li rendeva unici nella tecnica e quindi vincenti.
Due autobus modernissimi della Marina Militare accompagnavano i giocatori nelle gare come si conveniva alla squadra di calcio e ad ogni convocato veniva riconosciuto un buono di duemila Lire per il pranzo.
Il palmares? Due ampie stanze della direzione per contenerlo. Nel 1951 ci fu anche un titolo italiano con Tito Agresta, classe 1889. I giocatori piu rappresentativi dell'epoca (anni '40-'50-'60), oltre don Vincenzo Fiorenza, furono Gaetano Schirano detto Fulmine, grande accostatore; Serafino Friuli detto Fifì, giocatore completo in tutti i sensi; Luigi Cozzani, detto Gino, che ad oggi lo ritengo tra i migliori sottomanisti mai esistiti.
Insieme costituirono per lungo tempo la formazione di terna più forte della Puglia, erano quelli della “terna cannone”.
Negli anni '70 le cose cominciarono a cambiare, in quanto il Cral Marina dovette fondersi con quello dell'Artiglieria dell' E.I., dando cosi vita al CRDD Taranto nel quale confluirono anche esterni provenienti dal circolo ricreativo Italsider.
Questa fusione generò ottimi giocatori come Gianni Cozzani, Guido Rizzo, quest'ultimo fu un raffatore di pregio dalle altissime percentuali di realizzazione mancino sottomanista e sopramanista, dotato anche di un buon accosto, fu allettato dalle offerte econimiche di società che giocavano in campionati di alto livello, come la Magliese e la San Paolo di Cosenza. Con la sua partenza il gruppo della CRDD, gia orfano di numerosi bocciofili per fine corso vita o per abbandono, si vide costretto a frequentare manifestazioni per società a livello inferiore.
Nel dicembre del 2003 i cancelli si chiusero per inagibilità e a distanza di 16 anni l'unico superstite (oramai 70enne) di quella grande corazzata ogni giorno costeggiando la struttura fatiscente da via Di Palma a Via Leonida non fa altro che ricordare con le lacrime, i fasti e gli amici del passato.