È sempre in prima linea, per promuovere lo sport delle bocce: la società Jesina ha come obiettivo principe la valorizzazione dei giovani, delle atlete e dei giocatori con disabilità. Non a caso l'associazione del presidente Ubaldo Carletti ha costituito da tempo il proprio Cab, il Centro Avviamento Bocce che mira proprio a incentivare i settori juniores, femminili e paralimpici. “Questa è la scelta promossa dall'intero direttivo, che ringrazio”, dichiara il massimo dirigente. “Siamo nati alla fine degli anni '80 e contiamo 426 soci”, precisa. La Jesina dispone di una vera e propria scuola bocce per i giocatori disabili: “Si allenano il mercoledì mattina, seguiti dall'istruttore Giulio Zampetti, il quale è anche responsabile del settore giovanile”. Nello spirito della bocciofila si collocano attività per disabili, juniores e atlete. “Partecipiamo al Marche Challenge”, prosegue il dirigente e “nel settembre 2017 abbiamo ospitato i Campionati Italiani Juniores, che ci hanno regalato enormi soddisfazioni”. La società anconetana è ugualmente impegnata pure nell'attività senior. “Siamo campioni in carica con la squadra di 2ª categoria. Nel nostro palmares annoveriamo ben otto titoli italiani”. Si può dire che la Jesina è abituata alle battaglie: “Nel 2015 subimmo un furto ma, non avendo trovato nulla di rilevante, i ladri per ripicca ci incendiarono il bocciodromo. Non ci perdemmo d'animo e, grazie all'autofinanziamento, ai contributi regionali e al sostegno dell'amministrazione locale, riuscimmo a ripristinare l'impianto”. La struttura è un gioiellino: dispone infatti di docce e bagni su misura per i disabili, di un'infermeria, di una centrale termica nuova, di cinque campi con fondo nuovo e di una splendida tribuna. “Siamo polivalenti: dal 2010 fruiamo di una sala adibita a feste, riunioni, che viene utilizzata anche dalla Protezione Civile”. Come sarà la ripresa dopo la pandemia? “Gli anziani nutrono un po' di timore, mentre i giovani non vedono l'ora di tornare a gareggiare”.