“Fin da subito abbiamo fatto una scelta: quella di puntare sui giovani”. Il presidente della Bocciofila Metaurense, Tonino Tonelli, è schietto e deciso. In carica dal ’93 (anno della fondazione della società pesarese), il massimo dirigente ha rinnovato, per il terzo anno consecutivo, l’adesione al progetto dei Cab, promosso dalla Federazione Italiana Bocce. Stella di Bronzo nel 2015, la Metaurense conta nelle sue fila un Under 18, sette Under 15 e sette Under 12. La bocciofila partecipa inoltre a una serie di tornei juniores itineranti, che riscuotono sempre notevole successo, e organizza una gara nazionale junior, ormai storica. Ma non solo attività juniores: la Metaurense coinvolge infatti anche giocatori con disabilità e le atlete. I risultati parlano chiaro. Per quanto riguarda la specialità Raffa, nel 2010 la coppia Davide Palazzini-Felice Scattolini si è aggiudicata il titolo italiano in Categoria B e nel 2019, ai Campionati Italiani Fib/Fisdir, sono giunti pure i titoli individuali nella categoria Promozionale conquistati da Mirko Montanari e dalla coppia Mirko Montanari-Adelpino Moretti. Già educatore scolastico e istruttore di Boccia, Tonino Tonelli (Stella di Bronzo nel 2013) cura meticolosamente il settore paralimpico: “Seguo dal 2005 gli “Incontri dell’amicizia”, organizzati ora in tutte le Marche”. Gli agonisti con disabilità sono otto, tuttavia “complessivamente prendono parte agli allenamenti ventiquattro ragazzi”. In evidenza anche il movimento femminile. La giocatrice più rappresentativa è Silvia Danzi, la quale ha ottenuto piazzamenti significativi in ambito nazionale. Da menzionare pure l’ottimo secondo posto di Elisabetta Nardella, conquistato nel 2016 con 22 punti, nel Tiro di Precisione Under 15 (il titolo andò alla laziale Rosita Porcelli). La Metaurense ha partecipato, fra l’altro, al primo Campionato di Serie, nel 2001. “Siamo rimasti nell’Alto Livello fino al 2012. Adesso gareggiamo invece in prima, seconda e terza categoria”. Infine Tonelli esprime stima e riconoscenza al suo direttivo, composto da tre uomini e da quattro donne: “Tutti volontari”, conclude.