Trecentoventi soci, oltre cento dei quali tesserati al settore bocce: 49 gli atleti senior, cinque donne, dieci giocatori con disabilità, appartenenti alla categoria dei DIR, 35 gli junior. Quattro corsie da gioco (un tempo si era arrivati anche a dodici campi), club fondato nel 1935, dal 1957 è attiva l’attuale sede. La Ferrarese, nella storia, ha conquistato tre titoli italiani: nel 1969 con Carlo Bontempelli, nel 2004 e nel 2007 con Andrea Mazzoni tra gli Under 23. Questi sono alcuni dei numeri della società La Ferrarese, presieduta da Davide Fiorini e riconosciuta dalla FIB come Centro Avviamento Bocce (CAB).
Quest’anno, prima del lockdown, il club stava partecipando con tre squadre al campionato di società di Terza Categoria, una delle quali qualificata alle fasi interregionali. Il club, dal 2002, organizza nel mese di dicembre una gara nazionale: il Gran Premio Città di Ferrara.
Il fiore all’occhiello della Ferrarese è l’attività con i giovani. Con una grande tradizione alle spalle, dal 2010 la società ha ripreso a curare i ragazzi e, nel corso di questo periodo, sono arrivati anche risultati importanti, come il 3° posto tricolore dell’Under 15 Elena Zabusyk e la terza piazza al Trofeo Coni.
“La maggior parte dei giovani che abbiamo arrivano dai progetti scolastici, in particolar modo, dal Bocciando si Impara e dallo stretto rapporto di collaborazione con l’Istituto Comprensivo Govoni”, ha affermato Andrea Mazzoni, che segue i ragazzi insieme con il tecnico societario Emanuele Selvatici, con Matteo Gasparetto, Raffaella Gasparetta e Silvia Indino.
La Ferrarese ha anche un fiorente settore paralimpico, con dieci atleti con Disabilità Intellettivo Relazionale, curato da Andrea Mazzoni, Matteo Gasparetto e da un docente di Educazione Fisica, Vito De Donato.
Oltre ai dieci giocatori, a frequentare un giorno a settimana la struttura, anche un altro gruppo di trenta persone con disabilità, iscritte a quattro centro socio-riabilitativi della provincia di Ferrara.
“La ripresa delle attività è avvenuta gradualmente – ha spiegato il presidente Davide Fiorini – Per il futuro, spero che si possa fare di più. Occorre migliorare, a mio avviso, su un frangente molto importante: i giovani iniziano, ma c’è il rischio che dopo un po’ lascino la pratica sportiva. Serve trovare, sempre, i giusti stimoli. Tra i nostri obiettivi, inoltre, c’è il sempre maggior coinvolgimento delle famiglie all’interno della nostra struttura sportiva, senza tralasciare la sfera agonistica che per noi è di fondamentale importanza”.