Sull'edizione digitale di Repubblica a questo link, l'intervista del presidente federale Marco Giunio De Sanctis, che si riporta di seguito.
Presidente De Sanctis, una vittoria con l’amaro in bocca la sua rielezione: 64,98% dei voti a favore, 89 schede bianche ricevute.
“Non posso nascondere la delusione per le 89 schede bianche ricevute. Ritenevo di meritare maggiore suffragio per quanto realizzato in questi anni, soprattutto nel campo dell’immagine e comunicazione, della formazione e, non per ultimo di importanza, del mondo paralimpico.
Inoltre, avere perso un compagno di viaggio come il vice-presidente vicario Moreno Rosati, dal punto di vista umano e dell'amicizia, mi addolora fortemente anche se Moreno resta in carica quale presidente europeo e vicepresidente mondiale.
Ho preso atto che si è trattato di un attacco inaspettato alla mia candidatura unica, che non mi ha indotto a svolgere una campagna elettorale adeguata, guidato da taluni che ritenevo stessero con la mia squadra ed in linea con i miei programmi. Eletto per la prima volta con il sistema indiretto, oggi sono i Comitati Regionali ad avere in mano il pallino del gioco, anche se si è giocato non lealmente e l’esito finale del Congresso Nazionale ha determinato una spaccatura del movimento che intendo quanto prima risanare”.
Il lavoro va avanti…
“Certo. Dal momento che ho spesso lavorato anche con chi, inizialmente, non aveva le mie stesse idee, come già fatto in passato, mi rimboccherò le maniche per ricompattare la squadra coi nuovi consiglieri federali, portando avanti tutte quelle iniziative proficue e migliori per il bene del nostro movimento sportivo. Oggi abbiamo un Consiglio federale fortemente rinnovato, scelto dalla platea del mondo boccistico delegato al voto. Pertanto proseguirò col programma che ho illustrato durante l'Assemblea Nazionale Elettiva, lavorando per restituire unità, stabilità e rinnovamento alla Federazione Italiana Bocce. Il mio obiettivo è quello di creare una nuova cultura sportiva a tutti i dirigenti federali devono conoscere, tout court, lo sport delle bocce, così come evidenziato nello spirito del nostro Statuto”.
Come procede l’organizzazione nel 2025 dei Mondiali di Petanque al Circo Massimo di Roma, competizione iridata in programma dal 18 al 21 settembre?
“Darà un grande respiro al movimento boccistico a livello internazionale. Sono molto felice per aver ricevuto il finanziamento diretto da parte del Governo perché è un grandissimo evento di rilevanza internazionale. Avevamo bisogno di un congruo contributo per un grande Mondiale perché è la specialità più diffusa al mondo e si svolgerà in una location prestigiosa della Capitale. I titoli che verranno assegnati saranno cinque: coppia maschile e femminile, individuale maschile e femminile e coppia mista”.
L’Italia ha conquistato tre medaglie al World Boccia Challenger di Olbia: un oro, un argento e un bronzo.
“Siamo pienamente soddisfatti. Abbiamo conquistato tre medaglie, una di queste è d’oro. Dopo aver fallito l’obiettivo di Parigi 2024 abbiamo cambiato qualcosa a livello tecnico e siamo ripartiti perché vogliamo centrare l’appuntamento di Los Angeles 2028. Qualificarci ai Giochi Paralimpici sarebbe importante per l’immagine della FIB. Abbiamo un grande potenziale con atleti di livello come Gabriele Zendron, Giulia Marchisio, Giuseppe Rollo, Mirco Garavaglia e tanti altri giovani che si stanno affacciando a questo sport. Dobbiamo intensificare, anche in accordo col CIP, la preparazione paralimpica e l’avviamento alla pratica sportiva per incrementare notevolmente il numero degli atleti disabili.
Concludiamo con un pensiero che la preoccupa molto: i fondi integrativi di Sport e Salute.
“La nostra Federazione svolge un’attività immensa con oltre dodicimila eventi. L’attività tecnica comporta una spesa di tre milioni, ricevendo da Sport e Salute soltanto 1.100.000 euro per l’attività sportiva di base e di alto livello, mentre il resto dell’attività viene coperto dall’autofinanziamento. La programmazione tecnica, dunque, è di gran lunga più rilevante rispetto ai contributi che riceviamo e, quindi, ogni anno cerchiamo nuovi fondi per coprirla. La FIB meriterebbe una maggiore attenzione sotto il profilo economico, soprattutto alla luce del suo oggettivo dimensionamento”.