Tra le artefici dello scudetto femminile della TR.EM. Osteria Grande c’è Chiara Morano. Classe 1986, nata a Bologna e da sempre residente a Casalecchio di Reno, la fuoriclasse emiliana è inoltre la capitana della Nazionale italiana della Raffa, guidata da Germana Cantarini. Ha iniziato a giocare all’età di sei anni, insieme alla sorella gemella Lea, anch’ella atleta della TR.EM.. “Trascorrevamo i nostri pomeriggi alla Casalecchiese, situata a pochi passi da casa. Ad averci fatto scoprire lo sport delle bocce è stato nostro nonno”, dichiara la campionessa, che può esibire un palmares da sogno. Chiara si è infatti aggiudicata due titoli italiani, il primo con la Casalecchiese nel 2006, in categoria B, il secondo nel 2016, in A, con l’Osteria Grande. Nel 2011 è arrivato l’oro a squadre agli Europei, in Turchia, nel 2018 gli ori a squadre e nell’individuale agli Europei di Sondrio. Il 2019 le ha riservato un’altra pioggia di medaglie: il bronzo in coppia mista con Luca Viscusi al Mondiale argentino, gli ori europei di Innsbruck, in coppia con Sanela Urbano e nell’individuale. Una curiosità: “In ambito giovanile ho perso il titolo italiano contro mia sorella, ai campionati di Perugia del 2000”. Con l’Osteria Grande si è instaurato un legame strettissimo: “Ci sentiamo in famiglia e con le compagne si è creato un bellissimo gruppo”. Fanno parte della rosa, oltre alle sorelle Morano (Chiara è la capitana), le esperte Donatella Squaiella e Teresa Rizzolo, Patrizia Alberti (mamma del giovane campione Luca Capeti) e la “big” Marina Braconi. Pur di giocare con la Nazionale, Chiara ha superato la paura di volare: “Tuttavia, quando lo sportellone si è chiuso e l’aereo è decollato per la lontana Argentina non è stato semplice”. L’emiliana ricorda le sue vittorie più belle: “Gli Europei in Turchia hanno conciso con il mio esordio in Nazionale. Non dimenticherò mai il titolo italiano del 2016, conquistato contro Germana Cantarini, con la quale stavo perdendo 10-1. Indimenticabili pure i trionfi di Sondrio in qualità di capitana, successi che hanno segnato il mio ritorno in Azzurro dopo anni di assenza”. Lunghissima la sua lista dei ringraziamenti: “Un plauso alla Fib, che sta valorizzando i settori giovanili e femminili, un “grazie” a Germana Cantarini, che ha creduto in me. Ringrazio la società, le mie compagne e, ovviamente, mio nonno, al quale devo il fatto di aver conosciuto questo fantastico sport”.