Si è celebrata a Biella nell'estate del 2006 la storica impresa dei magnifici cinque, Loris Castellino, Emanuele Ferrero, Daniele Grosso, Manuel Lituri e Marco Manissero, fantastici interpreti del Mondiale Giovanile. Cinque under 18 azzurri capaci di regalare all'Italia emozioni che resteranno a lungo nel cassetto dei ricordi di chi ha avuto il privilegio di viverle e di chi quelle emozioni le ha provocate. Nel bocciodromo biellese l'Italia delle bocce è entrata nella storia stabilendo un record tutt'ora imbattuto : quello di salire sei volte su altrettanti podi per fregiarsi di cinque medaglie d'oro ed una di bronzo. E come se non bastasse condì il tutto con la travolgente cavalcata dei corridori Ferrero e Grosso, artefici del nuovo record mondiale di staffetta con 56 bersagli colpiti su 59 bocciate tirate. I cinque magnifici, affidati alle sapienti mani del commissario tecnico Lino Bruzzone e dei suoi preziosi collaboratori Marco Basilio e Paolo Celoria, hanno confezionato qualcosa di straordinariamente bello. Oro a coppie con Ferrero e Lituri; oro nell'individuale con Grosso; oro nel combinato con Lituri; oro nel tiro progressivo con Castellino; oro nella staffetta, e bronzo nel tiro di precisione con Manissero.
Addetti ai lavori e tifosi riconobbero in Bruzzone, al termine della sua prima esperienza alla guida dei pivelli azzurri, l'uomo giusto per quel ruolo. La sua esperienza sui campi di tutto il mondo, il suo carisma, l'enorme bagaglio tecnico e soprattutto il suo modo di rapportarsi con i ragazzi, fu l'arma vincente della baby Italia. Dinanzi alla marea di complimenti, Lino ebbe a dire :” Hanno fatto tutto loro. Ma ciò che più mi soddisfa, ancor più dei risultati di per se eclatanti, è il comportamento dei ragazzi. La loro educazione in campo e fuori. E questo è il risultato di un lavoro a monte compiuto dai loro preparatori. E' nato un gruppo importante. Dopo la staffetta dei record ho definito Ferrero e Grosso dei mostri. Sono il nostro avvenire “. E non aveva torto Bruzzone.
Oggi, a distanza di quattordici anni, il mitico Lino prova ancora emozione a parlarne. “ Penso che l'impresa di Biella 2006 sia difficilmente eguagliabile o superabile. Se ciò comunque dovesse avvenire, mi auguro che a realizzarla sia nuovamente la Nazionale italiana, della quale sono rimasto un fervido tifoso. Biella è stata la mia prima esperienza come citi e iniziare con gli under 18 è stata la giusta spinta per continuare, perchè in quell'occasione ho capito che con i giovani avevo un buon feeling. La mia speranza – ha proseguito Bruzzone – è quella di aver lasciato un buon ricordo alla maggior parte degli atleti che hanno vestito la maglia azzurra sotto la mia guida. Ancora oggi, quando ho occasione di incontrare i ragazzi di Biella 2006, provo emozione, e penso sia una sensazione reciproca. Devo aggiungere che emotivamente per me è stato importante aver conosciuto a Biella, luogo in cui 33 anni prima avevo vinto il mio primo titolo italiano della massima categoria, il professore di scienze motorie Marco Basilio, persona eccezionale, con il quale si è instaurato un rapporto di amicizia che dura tutt'ora. Molti dei ragazzi che sono diventati campioni ed hanno scritto in seguito le più belle pagine boccistiche, gli devono essere riconoscenti “.